Turismo e lago
Pubblichiamo una lettera pervenuta dall'Associazione "Ambiente e Democrazia" di Castelnuovo del Garda inerente il tema dello spreco selvaggio di territorio pregiato, come quello delle coste lacustri del Garda, per scopi solo ed esclusivamtente speculativi e senza nessuna programmazione.
" All’Oco engordo ghe se crepa el gosso. (detto popolare in dialetto veronese sull'ingordigia)
Il lago di Garda è diventato uno dei siti più frequentato dai turisti.
Accanto a questo record che traina l’economia della zona vi sono però problemi sempre più evidenti che vengono spesso ignorati in nome del profitto.
La cementificazione avanza sempre di più, ma viene bellamente ignorata dalla maggior parte degli organi di informazione e delle amministrazioni locali che promuovono sempre nuove lottizzazioni per introitare gli oneri di urbanizzazione e in parecchi casi anche finanziamenti per opere pubbliche, evidentemente pensando che l’ecologia sia soltanto la raccolta differenziata e l’installazione di qualche pannello solare e non la difesa del territorio.
La bellezza e il verde delle aree lacustri sono il vero motore dell’economia del lago, mentre anche la siccità evidenzia che le risorse naturali non sono inesauribili e lo sviluppo della zona lago non può essere infinito e deve essere programmato e corretto.
Il Trentino Alto Adige o le Cinque Terre si sono ben resi conto del problema del sovra affollamento turistico e del caos viabilistico e hanno l’intenzione di metterci un limite.
Anche gli esponenti più attenti alle tematiche ambientali come le varie associazioni WWF, Italia Nostra, e altri come lo stesso presidente di Federalberghi Ivan De beni (in un interessante intervista all’Arena), hanno ammonito sulle tendenze scriteriate che dominano le politiche di sviluppo turistico del lago di Garda.
La stessa edilizia ormai ha sostanzialmente principalmente intenti speculativi basta guardare i prezzi praticati che mettono in seria difficoltà i residenti che vogliono acquistare un’abitazione.
Ragionamenti e discorsi banali e scontati che non vengono presi in considerazione dai nostri amministratori e da parecchi imprenditori specie del settore turistico.
Mentre la Regione Veneto e parecchie forze politiche di peso rincorrono un facile consenso elettorale invece di porre in atto delle politiche idonee a contenere il consumo del suolo e a rendere tollerabile e qualificata l’attività turistica.
Non fa eccezione Castelnuovo del Garda che è alle prese anche con un Piano Lago di dimensioni assurde che prevede 300.000 metri cubi di costruzioni.
Ambiente e Democrazia - Castenuovo del Garda