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Tosi pensa ancora alla sua città o è già proiettato alle prossime elezioni politiche nazionali?

SEI IN PRIMO PIANO - TOSI E IL TERZO POLO

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Il saluto di Tosi ad Antonio De Poli leader dell'UDC in Veneto durante la riunione del Terzo Polo tenutasi a Verona il 20 novembre  

A guardare bene cosa sta accadendo in questo ultimo periodo in merito ai contrasti emersi tra la Lega e il sindaco Tosi c’è da rimanere sconcertati.

"E' uno str...., uno che ha portato nella Lega troppi fascisti, cosa che non potrà essere sopportata ancora per molto" ha tuonato con un eloquente dito medio alzato il leader Bossi all'indirizzo di Tosi il giorno dopo che quest'ultimo aveva parlato di "voltastomaco" di parlamentari leghisti per certe votazioni, chiedendo anche il cambio della leadership al governo.

In altre parole Tosi si sta smarcando dalla linea ufficiale della Lega e sta cercando nuovi alleati in vista delle prossime elezioni, ma non amministrative come si potrebbe pensare, bensì politiche nazionali, nella scia tracciata da Maroni e prevedendo un insuccesso elettorale del Pdl.

Infatti ha dichiarato dopo le dimissioni di Berlusconi “Meglio tardi che mai, ma se si fosse dimesso sei mesi fa, il premier avrebbe fatto risparmiare al sistema Italia qualche decina di miliardi”.

Altro esempio, a dimostrazione di quanto sopra detto, è l’autonomia di Tosi rispetto alla linea ufficiale della Lega e del PDL sul referendum sulla Legge elettorale, che lo stesso appoggia, senza se e senza ma.

”La richiesta che viene dal referendum è largamente condivisa, credo che se si andasse a votare ci sarebbe un’alta affluenza e la modifica della legge elettorale passerebbe” dice infatti Tosi.

Ed inoltre  dichiara in una trasmissione radio “ Se Monti propone misure condivisibili nulla vieta che le si possa sostenere senza alcun problema.  Per esempio, una patrimoniale sui grandi patrimoni sarebbe di assoluto buonsenso, piuttosto che colpire in modo generico le famiglie o i Comuni come ha fatto anche Berlusconi. Oppure penso alla dismissione del patrimonio dello Stato, a un taglio reale alle spese dello Stato centrale. Alcune cose come queste, se proposte, non si vede come non condividerle”

Ultima tappa di questo percorso di smarcamento è stata la scorsa settimana quando a Verona si è tenuta una manifestazione del Terzo Polo, con la partecipazione dei tre leader Casini, Fini e Rutelli e Tosi ha voluto dare un saluto ai partecipanti, non certo in base alla sua funzione di sindaco della città ospitante, ma sicuramente per ottenerne dei benefici politici.

Con la Lega siamo interessati a dialogare perchè anche con loro vogliamo avere un rapporto costruttivo” ha detto infatti il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini “Quando Tosi va alle trasmissioni Tv dice delle cose ragionevoli, ma a volte, si sa, si predica bene e si razzola male”.

Insomma Tosi si sta muovendo come un politico che pensa più a livello nazionale che a livello locale,  facendo solo finta di occuparsi, ma in realtà tralasciando, la politica locale e la sua città.

Questo suo atteggiamento è forse dovuto alla sicurezza in merito all’esito delle prossime consultazioni amministrative;  infatti ai giornalisti ha recentemente detto ''Normalmente squadra che vince non si cambia'' presentando la sua lista, mentre ha liquidato così i malumori emersi nell’altro partito dell’attuale maggioranza,il Pdl, in riferimento appunto alla sua corsa solitaria ''sono questioni interne al loro partito, la nostra amministrazione pero' in questi anni ha lavorato bene''.

Eppure, a guardare bene, cosa ha fatto Tosi per Verona di veramente importante e utile durante il suo mandato?

Nella sua precedente campagna elettorale, appoggiata e sostenuta economicamente da alcuni industriali del cemento e della grande distribuzione, da testate giornalistiche e televisive veronesi, ha potuto vincere facilmente sugli altri candidati, utilizzando e sfruttando a proprio vantaggio alcune parole d’ordine quali l’allarme per la sicurezza e Verona ai veronesi.

Ricordiamo tutti infatti le campagne contro gli zingari, le polemiche con il procuratore Pisapia, le ronde padane, i divisori sulle panchine, la lotta alla prostituzione nelle strade, ecc.

Ma a tutt’oggi nulla è cambiato;  ancora ci sono gli zingari, la prostituzione sulle strade, gli spacciatori, nonostante il forte impegno dei vigili e delle forze dell’ordine.

I debiti elettorali comunque si devono pagare; ecco il via quindi a progetti faraonici come il tunnel delle Torricelle, al nuovo progetto urbanistico di Verona sud, con la costruzione di migliaia di metri cubi di nuove edificazioni, ad un assurdo piano parcheggi.

In conclusione abbiamo un sindaco che nulla fa per la sua città, ormai abbandonata a se stessa, mentre sta facendo le prove generali per un suo passaggio alla politica nazionale, magari passando prima a nuovi incarichi dirigenziali all’interno della Lega nella componente del suo amico Maroni.

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