Tifo violento, violenza
giovanile di stampo fascista, Verona è
conosciuta purtroppo anche per queste
caratteristiche.
Non più tardi della
scorsa settimana, al termine della partita
tra il Verona e la Nocerina, sono scoppiati
disordini che hanno coinvolto anche le forze
dell’ordine oltre ai danneggiamenti agli
impianti sportivi.
Quattro ultrà dell’Hellas
sono accusati di resistenza a pubblico
ufficiale aggravata e di lancio di oggetti
nei confronti delle forze dell'ordine
insieme ad altri duecento tifosi gialloblù,
due dei quali devono anche rispondere di
lesioni lievi nei confronti di due
carabinieri, colpiti con pietre alle spalle
ed alla schiena.
E’ anche per episodi come
questo, purtroppo l’ultimo di una lunga
serie, che il tifo veronese, di sponda
Hellas, è conosciuto come uno dei più
violenti d’Italia.
La collettività quindi,
oltre alla ormai nota sponsorizzazione da
parte dell’AGSM in favore della squadra
scaligera di circa 700.000 € in due anni,
ora è costretta a pagare i danni
anche alle attrezzature dello stadio,
senza contare gli oneri dovuti all’impiego
massiccio di polizia e carabinieri.
Ma il nostro sindaco a
tal proposito non ha nulla da commentare,
certamente per non correre il rischio di
inimicarsi la tifoseria scaligera in
previsione delle prossime elezioni
amministrative; tutti infatti sono a
conoscenza della “simpatia” di Tosi verso
gli ultras dell’Hellas.
Esponenti della destra radicale sono
abituali frequentatori della curva sud
veronese e ne hanno poco a poco plasmato il
carattere violento:
non devono quindi stupirci le
numerose sanzioni economiche subite dalla
squadra veronese dovute ai cori
razzisti
contro i calciatori di colore delle squadre
avversarie o, come lo scorso anno, a vari
atti di vandalismo verso l’auto e di minacce
nei confronti di un giocatore di colore
dell’altra squadra cittadina, il Chievo.
Verona città razzista; da quando Tosi è
sindaco di questa città innumerevoli sono
stati i suoi atti pubblici contrari alla
normale convivenza tra etnie, genti e
culture diverse.
Ricordiamo bene quando
nel 2001 Tosi con altri leghisti, tra cui
l’Onorevole Matteo Bragantini e la stessa
sorella del sindaco Barbara, finirono sotto
inchiesta per aver avviato una campagna
politica contro gli accampamenti abusivi di
zingari sul territorio del nostro Comune.
I giudici nei vari gradi
di appello, fino a quello definitivo,
sentenziarono che quella campagna aveva
tutte le caratteristiche per essere fondata
su ideali razzisti, non limitandosi alla
semplice richiesta di chiusura dei campi
abusivi, ma chiedendo anche l’allontanamento
indiscriminato di tutti gli zingari. E lo
avevano fatto con una massiccia campagna
politica, disseminando la città e la
provincia di manifesti e volantini oltre a
numerose dichiarazioni dello stesso sindaco
rilasciate ai giornali e mai smentite.
“Mandare via gli zingari“,
“Sgombero immediato dei campi dei nomadi”
erano gli slogan utilizzati da Tosi che
successivamente ebbe a dire anche che gli
zingari “…mandano i figli a rubare… qui non
ci devono stare perchè non si integrano…”.
La campagna di odio si
indirizzò anche nei confronti dell’allora
Procuratore Capo di Verona Guido Papalia; il
nostro sindaco amava farsi fotografare con
addosso una maglietta con una scritta
eloquente “Papalia non ti temiamo” oppure
accanto ad una finta lapide recante “ Guido
Papalia, morto eroicamente con la Repubblica
Italiana”.
Verona
èanche una città in cui la violenza
politica da parte della destra estrema viene
sistematicamente ignorata e sottovalutata se
non addirittura nascosta .
Il brutale e insensato
omicidio del ventinovenne Nicola Tommasoli,
avvenuto la notte del 1° maggio 2008 ad
opera di cinque giovanissimi di estrema
destra, ha indignato profondamente la
coscienza civile di ognuno di noi e ha
sollevato legittimi interrogativi su come
tutto ciò sia stato possibile e il contesto
politico che lo ha reso possibile.
Verona purtroppo non è
solo una città con un’identità politica
tradizionalmente conservatrice ma è anche
una realtà in cui negli ultimi trenta/quarant’
anni si sono insediate e radicate in modo
consistente alcune delle sigle più’
importanti della destra radicale italiana:
Veneto Fronte Skinhead, Fiamma Tricolore,
Forza Nuova, per non dimenticarci delle
gesta di Ludwig.
L’insediamento in città
di queste forze eversive inevitabilmente ha
portato nel corso degli anni a contare
numerosi atti di teppismo e violenza di
matrice neofascista come, oltre al già
citato omicidio Tommasoli, quando
nel luglio del 2005 una trentina di naziskin
aggredirono con armi da taglio cinque
avversari politici o quando nel 2007 quattro
neofascisti, abituali frequentatori della
curva dell’Hellas,
vennero arrestati per
aver malmenato tre militari per la sola “colpa”
di essere meridionali.
Ebbene il nostro sindaco
Tosi è ben conscio di tutto ciò, anzi in una
certa misura è lo stesso sindaco ad aver
traghettato l’estrema destra all’interno
delle istituzioni veronesi;
Andrea
Miglioranzi, esponente di spicco
e
capogruppo a Palazzo Barbieri della Lista
Tosi è responsabile veronese di Fiamma
Futura, movimento di estrema destra
evoluzione della Fiamma Tricolore di Storace.
Quest’ultimo è stato
condannato nel 1996 a tre mesi di carcere
per istigazione all’odio razziale ed è
salito nel mese di luglio 2007 agli onori
della cronaca politica nazionale in seguito
alla scelta del Sindaco Tosi di indicarlo
come rappresentante dell’Amministrazione di
centrodestra ai vertici del locale Istituto
per la Storia della Resistenza, ma per
fortuna a causa delle fortissime proteste a
livello nazionale lo stesso Miglioranzi ha
rinunciato a tale incarico.
Insomma, grazie anche a
Tosi Verona risulta essere sempre più una
realtà in cui l’estrema destra, da un lato
abbandona la lotta al sistema e le forme
ribellistiche e dall’altro si propone come “forza
di governo”.
Ultimo in ordine di tempo
è la partecipazione alla
fine del mese di
gennaio di
quest’anno di Tosi alla nascita del
movimento Fiamma Futura, evoluzione di
Fiamma Tricolore; “ Condivido i vostri
valori” disse in quell’occasione stringendo
la mana a Francesco Storace.
Partecipavano
all’incontro anche l'ex ministro Aldo
Brancher, coordinatore provinciale del Pdl,
l’eurodeputato della Lega Nord Lorenzo
Fontana e il vice-presidente della Provincia
di Verona, il leghista Fabio Venturi, a
prova che l’amministrazione Tosi è
connivente con tali frange estremiste di
destra.
Anche a causa di questi
suoi rapporti con la destra radicale Tosi in
queste settimane ha avuto problemi
all’interno della Lega con dissapori con il
leader Bossi.
Dobbiamo quindi ribellarci a questa nuova
forma di fascismo strisciante che permea la
nostra città, che ha
cambiato pelle in quanto ora non ha più
solo le classiche parole d’ordine di odio verso
gli avversari politici, ma
nuovi slogan e obiettivi, quali l'emarginazione
e l'esclusione del “diverso“,
inteso non solo dal punto di vista culturale
e politico, ma anche dal punto di vista
etnico, religioso ed economico, con
esclusione dei più deboli come i poveri e di
coloro che non si integrano nel quadro
disegnato dal loro concetto di società di
destra.