Socialisti X il SI, comunicato stampa del Segretario Nencini. Dai comitati PSI obiettivo 100mila firme |
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A SEGUITO DELLA DECISIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE CHE HA APPROVATO LA COSTITUZIONE DEI COMITATI PER IL SI AL REFERENDUM COSTITUZIONALE, IL SEGRETARIO NENCINI FA PERVENIRE AI MEDIA UN COMUNICATO STAMPA Il Consiglio Nazionale del partito, nella riunione del 21 maggio scorso, ha deliberato all’unanimità l’avvio della campagna raccolta firme per il Sì al referendum costituzionale del prossimo autunno; l'obiettivo è il raggiungimento di 100mila firme a livello nazionale entro il mese di giugno. Il segretario PSI Riccardo Nencini, per illustrare le ragioni del SI fa pervenire ai media un comunicato stampa in cui informa, tra l'altro, dell'iniziativa prevista per l'11 e il 12 giugno con la mobilitazione e la presenza dei nostri compagni nelle piazze italiane con gazebo. Nencini è perfettamente conscio che la riforma costituzionale in alcuni aspetti non è assolutamente perfetta, ma " l'alternativa a questa riforma e' un salto politico nel buio, oltre alla certezza che di cambiamenti istituzionali non si parlerà più per lungo tempo; la fine del bicameralismo paritario e' da sempre una battaglia socialista, risale alla Costituente ( Calamandrei, Massimo S. Giannini), viene ripresa da Craxi con la 'Grande Riforma' alla fine degli anni Settanta, e' uno dei pilastri della Conferenza di Rimini del 1982 " dice nella presentazione del documento. Di seguito il testo del documento approvato dal Consiglio Nazionale. " Sono passati quasi quarant’anni da quando, sulle colonne di Mondoperaio, si aprì il dibattito sulla riforma della Costituzione. Allora la nostra era una vox clamantis in deserto, anche se già da allora era evidente la necessità di correggere la deriva assembleare in cui era caduto il nostro parlamentarismo. Fra di noi non mancò chi, sulla scia di quanto sostenuto alla Costituente da Piero Calamandrei, propose addirittura di mutare radicalmente la forma di governo in senso presidenzialista. Ma tutti comunque convenimmo sull’opportunità di rafforzare l’esecutivo e di semplificare il procedimento legislativo, anche sull’esempio di altre democrazie europee che pure avevano adottato la forma di governo parlamentare. Poi le vicende dei primi anni ‘90 fecero sì che si operasse una cesura nella continuità del sistema politico con una semplice riforma elettorale, prescindendo dalla pur necessaria revisione della Costituzione: ed avere preferito regolare diversamente dal passato i rapporti di forza senza provvedere a regolare di conseguenza i rapporti fra le forze è fra le cause non ultime della crisi politica che stiamo vivendo. A sanare questo vizio d’origine del nuovo sistema politico, del resto, non sono serviti neanche i velleitari tentativi di mutare la forma di Stato in senso federalista: ed è anzi fra i meriti della riforma che verrà sottoposta a referendum avere corretto le incongruenze che di quei tentativi sono state il frutto. Senza dire che portare nella legislazione nazionale il punto di vista delle Regioni varrà a superare conflitti di competenze che attualmente si affollano davanti alla Corte costituzionale, quando non sfociano addirittura, come è avvenuto di recente, nella convocazione di referendum popolari. Quanto ai rapporti fra governo e Parlamento, non si può ignorare che oggi, benché il governo non sia così forte come in altri paesi, il Parlamento è sempre più debole: mentre è presumibile che regolando con maggiore chiarezza gli equilibri fra le due istituzioni entrambe si rafforzino, e che il superamento del bicameralismo paritario valga addirittura a spuntare l’arma della questione di fiducia, con la quale sempre più spesso i governi hanno ricattato le due Camere, e che ora nei confronti di una delle due non potrà essere usata, a fronte di obiezioni di merito fondate e sostenute da adeguato consenso. Non ci sfugge, peraltro, che il testo che verrà sottoposto al giudizio degli elettori non risolve tutti i problemi, e presume anzi ulteriori interventi di adeguamento dell’edificio costituzionale. Ed è auspicabile che essi prendano corpo in un contesto meno condizionato da opportunismi politici di cortissimo respiro come quelli che hanno caratterizzato negativamente l’iter parlamentare della legge di revisione. E’ anche per sanzionare lo sfrenato politicismo del variegato ed incoerente fronte degli oppositori, del resto, che invitiamo gli elettori a votare Sì. Ma è soprattutto perché con questa riforma giunge ad un primo approdo un processo che avviammo noi stessi quasi quarant’anni fa. Il testo del comunicato stampa inviato ai media dice: " Riforma Costituzionale, Riccardo Nencini: dai comitati Psi obiettivo 100mila firme - Mobilitazione straordinaria e gazebo socialisti l'11 e il 12 giugno " " Prendono vita i Comitati socialisti per il Sì al Referendum del prossimo autunno. Organizzati su base provinciale, aperti a tutti, sostenuti da un manifesto firmato da una quarantina tra intellettuali costituzionalisti, storici, artisti ( da Mario Chiti a Pio Marconi, da Tiziano Treu a Beppe Mammarella, Zeffiro Ciuffoletti, Cesare Pinelli, Mario Artali, Achille Bonito Oliva, Marco Gervasoni, Ugo Nespolo, Simona Colarizi e molti altri)". E' quanto ha affermato il segretario del Psi, Riccardo Nencini. " Obiettivo: 100mila adesioni entro un mese. Cercheremo di raggiungere questi numeri attraverso manifestazioni regionali e gazebo socialisti da allestire in tutta Italia l'11 e il 12 giugno prossimi - aggiunge il segretario, che ha poi spiegato le ragioni del Sì: “ meglio la nuova riforma che il bicameralismo paritario che abbiamo tentato per anni di cambiare; la riforma impone che si completi la rivisitazione istituzionale; la vittoria del fronte opposto alimenterebbe il caos e non accettiamo la retorica conservatrice del 'giù le mani dalla Costituzione ", ha sottolineato Nencini che ha invitato tutti gli iscritti al Psi ad una mobilitazione straordinaria, a organizzare tavoli a livello provinciale coordinati dal partito regionale e nazionale. E’ on line il sito www.socialistixilsi.it, la pagina Facebook dedicata e l’hashtag su twitter: #socialistixilsi. Per info, scrivere all’indirizzo mail socialistixilsi@partitosocialista.it
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