alt tag

IL SOCIALISMO DEL FUTURO

Il Segretario Nencini e il Sen. Covatta lanciano un appello alle forze progressiste per arginare l'attuale  deriva populista e di destra

SEI IN HOME PAGE  -  SOCIALISMO DEL FUTURO

Tutti gli articoli pubblicati sono visionabili dal menù Archivio

 



Il nostro segretario Nencini in un recente incontro con i socialisti europei per un ruolo più forte nella Comunità delle forze socialiste e progressiste

Il segretario Nencini e il Senatore Covatta, direttore di Mondoperaio, lanciano un appello al mondo intellettuale, alla società civile e alle forze laiche e di ispirazione socialista per cercare di arginare la progressiva deriva populista di destra che si sta sviluppando in Europa a seguito del fallimento delle politica conservatrice attualmente dominante.

Il tasso di disoccupazione ormai non più tollerabile, l'inadeguatezza delle istituzioni comunitarie, la speculazione finanziaria che rischia di bruciare enormi patrimoni oltre che i risparmi d una vita, la mancanza di una vera identità politica europea, fanno si che è in serio pericolo il modello sociale che avevamo raggiunto a seguito di enormi sacrifici.

Di fronte ad un orizzonte così cupo l'unica via di uscita è un profondo cambiamento della leadership politica, come è avvenuto di recente in Francia e speriamo avverrà prossimamente in Germania, nel regno Unito ed in Italia.

In questo contesto riprende vigore l'idea di un socialismo europeo come forza riformatrice e di rinnovamento, come risorsa a cui guardare per evitare il tracollo politico e sociale ed arginare il populismo e qualunquismo  disgregatrice di destra.

Nel secolo appena trascorso i governi socialisti e riformatori unitamente alle lotte del movimento operaio ci hanno consegnato una Europa sostanzialmente equa e con un welfare equilibrato, tale da essere studiato e guardato con attenzione dall’amministrazione americana, cosa mai successa, ma le direttive della BCE, il Fiscal compact, noto anche come Patto di bilancio, in pratica il trattato sul coordinamento e la governance nell'unione economica e monetaria firmato lo scorso 2 marzo, lo stanno smantellando a partire dalle pensioni e dai diritti dei lavoratori.

Per rimanere a casa nostra, in Italia, il dibattito a sinistra tra socialisti, PD, SeL è profondo e coinvolge anche la società civile;  porre le basi per un ampio progetto riformista che “sappia guardare e riconoscersi nel socialismo europeo” è infatti la proposta venuta alla luce durante il direttivo nazionale del partito che si è svolto negli scorsi giorni a Roma.

Molto interessanti sono le parole di Bobo Craxi che dice “La proposta socialista e democratica, declinata in chiave italiana, non cancella le anomalie e le diversità figlie della storia recente del paese, ma offre una base di riferimento europea solida, una via d’uscita politica praticabile alla crisi istituzionale e politica”.  

In sintesi occorre contare urgentemente in Italia su una forza riformatrice in grado di prendere in mano le redini del governo per portare fuori il Paese dall’empasse attuale e guidarlo autorevolmente fuori dalla crisi economica che ci sta impoverendo.

Dice sempre Bobo Craxi a tal riguardo ““I voti socialisti sparsi in Italia ci hanno impegnato a tenere fede a questi presupposti tradizionali del riformismo italiano, per evitare ulteriori dissoluzioni e nuovi cupi dissolvi. Intendiamo per questo in vista del 2013 assolvere un compito ed assumerci un ruolo che va oltre il peso elettorale specifico, che pure nelle condizioni date ha avuto un significato nazionale. Nel governo per la ripresa, per lo sviluppo e la crescita nell’equità e la solidarietà sociale, il socialismo democratico dalle tinte forti che oggi si fa strada nei vicini paesi europei ha un futuro politico anche in Italia”.

Questa è la strada da intraprendere e il PSI si farà trovare pronto per tale compito, perché solo così si può sconfiggere il voto di protesta a favore di movimenti improvvisati e senza futuro essendo privi di una una vera identità e di veri obiettivi, ma artefici, questo si, di un sentimento di antipolitica ormai imperante a danno dei partiti , di tutti i partiti, nessuno escluso.

Il PSI ,come forze di cambiamento e progresso, dovrà dimostrare  di essere in grado di arrestare questa deriva, impostando e dirigendo una profonda riconversione dei sistemi di potere economici e finanziari, ricostruendo nel nostro Paese un welfare più giusto ed equilibrato, dopo anni di massacri continui e la proposta di costruire una "Casa dei riformisti e dei democratici" va intesa in questo senso.

Analogo discorso vale per i partiti socialisti europei che, in collaborazione con le altre forze progressiste e democratiche,  dovranno trovare un percorso unitario tale da neutralizzare gli effetti devastanti sul tessuto sociale dei vari stati che la politica economica della BCE sta imponendo.

>>>>>  Leggi l'appello di Nencini e Covatta

                 Condividi con    

 

Associazione amici de

La Nuova Verona del Popolo

umbertotoffalini@gmail.com

 

 

                      

Feed ANSA