Un anno fa ci lasciava Giulio |
UN ANNO E' PASSATO DA QUANDO GIULIO CI HA LASCIATI E I SOCIALISTI VERONESI NON DIMENTICANO LA SUA PASSIONE PER LA POLITICA E PER IL BENE DI QUESTA CITTA', MA L'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E GLI ORGANI DI INFORMAZIONE SEMBRA CHE LO ABBIANO DIMENTICATO Un anno è trascorso da quando il nostro caro Giulio ci ha lasciato, un lungo anno in cui i socialisti veronesi sono rimasti orfani di uno dei personaggi più carismatici ed importanti a partire dal lontano secondo dopoguerra, perdendo una guida appassionata e un sicuro punto di riferimento negli ideali di giustizia ed equità sociale. Ma orfana è rimasta anche la città di Verona, in quanto Giulio è da ritenersi a pieno titolo uno dei padri fondatori di questa città, uscita distrutta dai bombardamenti alleati nella seconda guerra mondiale. Consiglio Comunale, Zai, Ente Fiera, Verona Mercato, Quadrante Europa, Fondazione Cassa di Risparmio, solo solo alcuni dei suoi molteplici impegni di amministratore pubblico, amministratore integerrimo con un unico obiettivo, gli interessi della collettività ed il progresso sociale dei veronesi. Una vita quindi spesa per i veronesi e a favore della comunità; rimane perciò l'amaro in bocca e una sensazione quasi di frustrazione nel vedere che la città, ma soprattutto l'amministrazione di questa città, le istituzioni e gli organi di informazione nulla di Giulio hanno ricordato in questi giorni. Bene ha fatto quindi il nostro compagno Massimo De Battisti ad inviare al quotidiano L'Arena una lettera al Direttore in cui si ricorda la figura di Giulio e che qui di seguito riportiamo. " E’ passato un anno dalla scomparsa di Giulio Segato e il suo ricordo è più vivo che mai. In lui Verona ha avuto uno dei promotori del proprio sviluppo. Come è successo per altri grandi uomini ‘foresti’ – penso a Licisco Magagnato o a Piero Gazzola – la nostra città ha trovato in questo trevigiano, arrivato a Verona nel pieno dell’ultima guerra, uno strenuo difensore ancor più di tanti veronesi ‘de soca’. Da buon socialista Segato era un attivista instancabile dei diritti dei più deboli e fu grazie a lui, quando era in amministrazione comunale, che nacquero le case per anziani in tutti i quartieri (con la ‘complicità’ dell’Arch.Libero Cecchini, allora presidente di Agec) e le cooperative per le case popolari a Santa Lucia e Golosine. Determinato ma sempre sorridente sapeva guardare al futuro della città senza paura di pestare i piedi alle forze conservatrici che qui sono sempre state forti ed influenti. Fu uno dei padri del Quadrante Europa che pone tuttora Verona al centro del commercio internazionale. Un altro fronte che lo vide protagonista fu quello della difesa del patrimonio comunale, ereditato i nostri antenati e tanto più da salvaguardare in quanto preziosa fonte di identità civile. Memorabili le sue battaglie contro la trasformazione in GrandHotel di Castel San Pietro o per la promozione del Parco delle Mura. Chi vuole riascoltare la sua voce e ripercorrere un pezzo importante della storia veronese può trovare una delle sue ultime interviste su: www.veronadelpopolo.it. Peccato che questa città non abbia ancora pensato ad un luogo – una via, un parco, un edificio pubblico – con cui ricordarlo degnamente. Volendo pensar male, alla base di questa amnesia potrebbe esserci una qualche forma di invidia: ‘quanti di noi – potrebbero pensare i nostri attuali eroi politici – lasceranno ai posteri una così grande mole di realizzazioni per il bene della città?’ Massimo De Battisti Per ricordare:
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