E’ vero che il nostro è un Paese strano e
che agli occhi di uno che lo conosce in
maniera superficiale
può
sembrare anche un po’ schizofrenico.
Ci riferiamo alla
ricorrenza dei 142 anni dalla breccia di
Porta Pia, atto che segnò la fine del potere
temporale della Chiesa, escludendo ovviamente il territorio dello Stato Vaticano, e completò il percorso
che portò alla nascita dello Stato Italiano.
Ebbene, mentre a Roma e in altre città si
celebra l’unificazione del nostro Stato, il
sindaco Tosi nega l’autorizzazione alla
marcia promossa dai radicali e da altre
associazioni prevista per sabato 22
settembre.
A Roma, città direttamente interessata
dall’evento, celebra il 142esimo
anniversario con una serie di interessanti
manifestazioni,
concerti, e una sfilata dal Colosseo a
piazza Venezia che domenica 23 vedrà la
partecipazione di duemila persone vestite,
tra l'altro, da bersaglieri e zuavi.
Verona invece, nella figura del suo sindaco,
nega la ricorrenza anche se la
manifestazione e le sue modalità erano già
state concordate dagli organizzatori e dal
Questore.
Il fatto, di per se inspiegabile, ha però
una sua logica ed è legata alla “sintonia”
del nostro sindaco con una associazione
denominata “Comitati Antirisorgimentali” i
cui responsabili sono Giovanni Perez,
Maurizio Ruggero e Matteo Castagna.
A questa associazione si deve la “simpatica”
iniziativa di voler consegnare al Presidente
Napolitano durante la sua visita a
Verona per il 150esimo anniversario
dell’unificazione nazionale un tricolore
insanguinato.
In questi giorni questa associazione si è
fatta notare per un’altra singolare
iniziativa in quanto ha effettuato una
manifestazione di protesta per la
collocazione della statua di Cavour
all’incrocio di via Roma con corso
Castelvecchio, statua che precedentemente
era allocata nel piazzale antistante la
stazione ferroviaria di Porta Nuova.
L’appoggio che questa associazione gode in
municipio è confermata anche dal fatto che,
a spese della collettività, sono state
rappresentate in città ricorrenze storiche
in costume come la Pasque veronesi, che
opposero forze legate alla repubblica
veneziana, allora dominante a Verona,
all’esercito francese di Napoleone.
Altre posizioni assunte da questa
associazione sono quelle relative al ritorno
ad una Chiesa preconciliare, una Chiesa
legata a posizioni fortemente
tradizionaliste e ad un cattolicesimo
radicale.
E’ dunque una associazione che è contraria a
tutto ciò che la storia ci ha consegnato
dalla rivoluzione francese in poi e che “sogna”
una situazione geopolitica e culturale in
cui tutto è positivo se precedente
alla stessa, negativo
se successivo, compreso ovviamente il
Risorgimento.
Come per tutte le associazioni anche i
Comitati Antirisorgimentali hanno il loro
sito, consultabile
all’indirizzo
http://www.agerecontra.it/public/press/index.php?cat=30&paged=2,
dove
ognuno ha la possibilità di
farsi una opinione sui loro ideali e
sulle loro aspirazioni.
Cosa rappresentano questi comitati nel
tessuto sociale e quanto seguito hanno tra
la gente francamente ci sfugge, ma sembra
che il nostro sindaco voglia
invece dare a loro molto
credito ed importanza se, per
l’intransigenza di questa associazione, ha
annullato una manifestazione già concordata
con le autorità per ricordare l’unificazione
nazionale.
Vorremmo tornare un
attimo sul volantinaggio di protesta dei
comitati contro la collocazione della statua
di Cavour davanti a Castelvecchio con
l’esposizione di un grande palloncino con la
figura di pagliaccio e la scritta “Cavùr” in
dialetto veronese.
Se per i Comitati Antirisorgimentali Cavour
rappresenta un pagliaccio oltre che un “nemico”
ritengo, senza timore di essere smentito,
che per la grande maggioranza della
popolazione veronese la figura dei pagliacci
l’hanno fatta proprio i responsabili di
questi comitati e il sindaco Tosi, in quanto
assolutamente risibili i loro tentativi di
far tornare indietro la storia e il tempo.
Il nostro rappresentante nel Consiglio
Comunale, Mauro De Robertis, ha presentato
una interrogazione urgente al sindaco in cui
chiede le motivazioni che lo hanno indotto a
revocare l’autorizzazione alla
manifestazione per i 142esimo anniversario
della breccia.
>>>>>> Vai
all'interrogazione presentata da De Robertis
Due modi di intendere il
Risorgimento: immagine grafica della breccia
di Porta Pia e il tricolore insanguinato che
i rappresentanti dei Comitati
Antirisorgimentali, Ruggero e Castagna,
volevano presentare al Presidente Napolitano