RICORRE IL 24 FEBBRAIO 2015 IL XXV ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL COMPAGNO E PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SANDRO PERTINI; IL SUO RICORDO RIMARRA' SEMPRE PRESENTE NEI CUORI DI TUTTI I SOCIALISTI

Ricorre in questi giorni il 25° anniversario della morte dell’indimenticato compagno socialista e Presidente della Repubblica Sandro Pertini; numerose le commemorazioni tra le quali certamente va ricordata quella di Stella, suo paese natale nell’entroterra ligure,a cui ha partecipato tutto il paese con in testa il sindaco Marina Lombardi, e il Presidente della Provincia di Savona Monica Giuliano.

Pertini era molto legato alla sua terra, era orgoglioso delle sue origini in un territorio che, come disse nel suo discorso di insediamento a Presidente della Repubblica, gli permise di formarsi come uomo e come politico nell’alveo delle lotte operaie; “ La mia coscienza di uomo libero si è formata alla scuola del movimento operaio di Savona ” ebbe infatti a dire in quell’occasione.

Significativa e importante questa sua affermazione, che lega indissolubilmente l’uomo Pertini al suo territorio e la condizione sociale, quella operaia, a scuola di pensiero politico, oltre che formativa.

Sandro Pertini è stato un grande testimone e un protagonista del secolo scorso, un secolo che, leggendo la storia in maniera semplificata, ha diviso il mondo in due: da una parte ideologie in molti casi totalitarie e liberticide, che hanno causato disuguaglianze e sofferenze, dall'altra un'idea di giustizia sociale che però in alcuni casi hanno travalicato i buoni propositi iniziali e alla fine mortificato le libertà e i diritti individuali.

La sua vita coincide con la storia del novecento; Pertini ha vissuto da protagonista di questo secolo come pochi altri uomini politici italiani, vivendolo in prima persona e in maniera diretta e intensa, assumendo in alcuni casi il peso di scelte difficili ed anche impopolari pur di realizzare nella realtà della vita quotidiana i valori e i principi in cui ha creduto.

A distanza di 25 anni dalla sua morte il suo insegnamento, ancora vivo e assolutamente attuale, consiste anche nel suo grande sogno, da consegnare alle future generazioni, di coniugare insieme questi due grandi valori, Giustizia e Libertà in un mondo finalmente rappacificato.

Nessuno infatti si può dimenticare il suo messaggio, che fu anche una sorte di grido alle nuove generazioni, in occasione degli auguri agli italiani nel capodanno del 1979 “ Si svuotino gli arsenali di guerra, si colmino i granai "; questo l'auspicio di un uomo che aveva compreso, proprio perché testimone in prima persona della barbarie di due guerre mondiali, che solo la libertà dal bisogno e la giustizia nel mondo potevano trasformarsi in pace per tutti.

Pertini aveva l’abilità di accumunare e tenere uniti lo slancio ideale e l'azione politica concreta, mirando al cuore dei problemi che si trovava ad affrontare, non amava le forme fine a se stesse e le apparenze, odiava le ipocrisie e il doppiogiochismo.

Come molti grandi politici della sua generazione aveva profondamente radicato dentro di se' il senso della dignita' e del rispetto delle istituzioni, certamente non manifestato attraverso la pompa o la cerimonia che non sopportava, ma bensì attraverso la capacita' di parlare, di dialogare, di allacciare relazioni di fiducia e di comprensione con tutti.

Interessante è l’articolo del compagno Riccardo Mortandello, Presidente del circolo Pertini di Montegrotto e Vicesegretario della Federazione PSI di Padova, pubblicato sul sito del PSI Veneto, che sottolinea i due capisaldi del pensiero di Pertini, la giustizia sociale e la libertà.

Il senso della laicità delle istituzioni, il ripudio della guerra come soluzione politica, la lotta al terrorismo e l’appartenenza agli ideali socialisti,  sono altri capisaldi del pensiero di Pertini che trovano riferimento nel citato articolo di Mortandello che viene allegato a questa pagina.

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