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OBAMA RIELETTO ALLA CASA BIANCA - FOUR MORE YEARS

Obama è stato rieletto alla Casa Bianca - Ancora Presidente per altri quattro anni per proseguire il lavoro iniziato nel precedente mandato.  Dopo "Yes we can" ora il motto è "Four more years".

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Il Presidente Obama durante i festeggiamenti per la rielezione

Ancora Presidente per altri quattro anni, per proseguire il lavoro iniziato nel precedente mandato; se nel 2008 lo slogan vincente fu “Yes we can” ora con “Four more years” Obama vuole sottolineare che intende proseguire nel cammino intrapreso “Finirò quello che ho iniziato. Il meglio deve ancora venire … Torno alla Casa Bianca più forte ed ispirato che mai”.

Indubbiamente per noi socialisti e progressisti questa è una buona notizia, anzi buonissima, visto che i due candidati erano dati nei sondaggi entrambi al 50% e quindi bastava una manciata di voti per determinare il vincitore.

Ma non è stato così; Obama ha vinto anche negli stati chiave, una vittoria magari più facile di quanto non si fosse prospettata in quanto, con la vittoria nell’Ohio e negli stati della West Coast, non erano più necessari i voti della Florida e della Virginia, stati considerati in bilico tra i due contendenti, lasciando a Romney la vittoria negli stati del sud, tradizionalmente roccaforti repubblicane.

Il segretario Nencini, subito dopo la rielezione di Obama, spiega perché per i socialisti questa è una buona notizia “Obama ha vinto nonostante la peggior crisi economica del dopoguerra. Ha vinto perché incarna la speranza. Ha vinto perché ha allargato la frontiera dei diritti e della libertà” ed inoltre “…  La sfida che attende Obama è quella di mettere a disposizione la grandezza del suo paese per ripristinare i diritti nel mondo e per guidare l'economia mondiale fuori dalla crisi.  Per farlo, dovrà spingere con ancora più coraggio, e con un'azione capace di contaminare anche l'Europa ed i mercati emergenti, sui temi che hanno segnato la sua azione in questi anni: più dignità per il lavoro, più diritti per i lavoratori e per le fasce più deboli, più futuro per le giovani generazioni ...”

In effetti in queste votazioni erano contrapposte due visioni dell’America e del mondo completamente opposte; più sociale quella dell’attuale presidente, più economica l'altra e due programmi politici profondamente diversi .

I punti chiave della politica di Obama sono una maggiore equità mediante un aumento delle tasse per i più ricchi con la “Buffet Rule” e sgravi fiscali sulla middle-class; una difesa della sua riforma della sanità, che deve essere pubblica e per tutti, e programmi di assistenza pubblica per gli over 65 e i più poveri.

Per quanto riguarda la politica estera è sempre stato favorevole ad un costruttivo dialogo con l’ONU, appoggia la strada delle sanzioni nei confronti dell’Iran e critica Israele per gli insediamenti, non ignorando inoltre che l’ascesa della Cina sta modificando gli equilibri nel Pacifico.

Obama è inoltre favorevole ai matrimoni omosessuali e sostiene il diritto di scelta delle donne rispetto all’aborto e, per quanto riguarda le problematiche energetiche, appoggia le ricerche nel settore delle energie sostenibili, con la creazione di posti di lavoro in tale ambito.

Il repubblicano Romney invece puntava ad una riduzione delle tasse ai più ricchi ed un taglio radicale della spesa pubblica, tranne che per la difesa, e la privatizzazione della sanità, mentre in merito ai rapporti con l’estero è sempre stato favorevole all’appoggio incondizionato di Israele, criticando i piani di Obama a proposito del ritiro delle truppe dall’Afghanistan nel 2014.

Sostenitore della famiglia tradizionale, Romney di conseguenza è nettamente contrario alle unioni gay e all’aborto e, per quanto riguarda l’energia, contrario alle ricerche sulle energie rinnovabili e favorevole a trivellazioni per la ricerca di nuovi bacini petroliferi e anche alle centrali nucleari essendo contrario alle ricerche e allo sviluppo di progetti sulla green-economy.

Ma i mercati sembrerebbero non salutare con entusiasmo la rielezione di Obama, chiudendo in negativo le borse sia nel vecchio che nel nuovo continente.

Wall Street che perde il giorno successivo oltre il 2% e le principali borse delle capitali europee con perdite che arrivano anche al 3% stanno a dimostrare che forse la finanza mondiale sperava in un risultato diverso.

Infatti gli analisti economici attribuiscono questa reazione negativa al timore del “fiscal cliff“, ovvero l’innalzamento delle tasse ai ricchi legate proprio alle politiche sociali di Obama.

Inoltre le ormai famose agenzie di rating Fitch e Moodys’ hanno “salutato” la rielezione di Obama avvertendo che se la questione non verrà risolta è “probabile un abbassamento del rating nel 2013 degli USA e che il fiscal cliff può portare gli Stati Uniti “in una recessione non necessaria ed evitabile e ad un aumento del tasso di disoccupazione sopra il 10% nel 2013”.

Questa è una ulteriore dimostrazione che la finanza mondiale ormai ha la capacità di manovrare e muovere le politiche dei vari paesi, indipendentemente e molto spesso a scapito della volontà popolare espressa nelle urne.

Bene fa quindi Obama a puntare ad una politica in cui i capisaldi sono equità, libertà e progresso sociale, una politica che dia pari opportunità a tutti, garantisca il lavoro, la salute, l’istruzione, il progresso sociale come beni supremi da tutelare; per questo noi socialisti siamo felici della sua rielezione, perché in lui troviamo l’uomo che sarà in grado di dare speranze di progresso e di giustizia sociale non solo all’America ma a moltissimi altri Pesi, attraverso i molteplici legami politici ed economici che è in grado di sviluppare.

Dice inoltre Nencini “Credere che il nostro destino è condiviso. Che questo paese funziona solo se accettiamo di avere obbligo ognuno nei confronti dell'altro e verso le generazioni future. La libertà per cui così tanti americani hanno combattuto e sono morti porta tanto diritti quanto responsabilità. Una lezione di democrazia, una rivoluzione di libertà”.

Non c’è un’America progressista e un’America conservatrice, ci sono gli Stati Uniti d’America. Non c’è un’America nera e un’America bianca, un’America latina e un’America asiatica: ci sono gli Stati uniti d’America.” – Barack Obama

Quando si tratta il carattere d’America, il presidente Obama ed io abbiamo visioni molto diverse. Il governo è al centro della sua visione. Esso eroga le prestazioni, prende in prestito ciò che non può prendere, e consuma una quota sempre maggiore dell’economia. - Mitt Romney

 

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