|
|
Tutti gli articoli pubblicati si possono consultare dal menu archivio |
IL PRESIDENTE NAPOLITANO, SENATORE A VITA COME PREVISTO DALLA COSTITUZIONE, SI ISCRIVE AL GRUPPO "AUTONOMIE-PSI-MAIE" L'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano solo pochi giorni dopo aver lasciato il Quirinale e divenuto senatore a vita, come previsto dalla Costituzione, ha deciso di aderire al Gruppo “Autonomie-PSI-Maie”. Quindi il gruppo del Senato a cui fa parte il PSI, dopo i tre nostri senatori Nencini, Buemi e Longo, i due senatori a vita di area socialista, il premio Nobel Carlo Rubbia e la scienziata Elena Cattaneo, acquisisce un nuovo componente di assoluto prestigio, l’ultimo inquilino del Quirinale. La scelta di Napolitano di non iscriversi al gruppo senatoriale del Pd, il suo partito, e neppure al Gruppo Misto, a cui fanno parte il Presidente Emerito Carlo Azeglio Ciampi e il senatore a vita Renzo Piano, di sicuro non avrà fatto molto piacere al Premier e lascia aperto più di un interrogativo. Mentre è più semplice comprendere il motivo della sua non adesione al Gruppo Misto, sicuramente visto dall’ex Presidente come gruppo di spiccata area Sel e quindi di fatto all’opposizione, la decisione dell’ex Capo dello Stato può forse essere intesa come una conferma della sua volontà di mantenere un profilo super partes e di equidistanza anche rispetto alla maggioranza. Una scelta meditata e sicuramente senza alcuna vena polemica quindi: ha semplicemente preferito una formazione “meno politica” al gruppo Pd ed anche al Gruppo Misto, molto “Sel-oriented”, quasi a voler testimoniare, anche fuori dal Quirinale, la sua volontà di autonomia dalle polemiche che stanno attraversando il partito di Renzi. Napolitano in effetti non è mai stato iscritto al Pd, formazione che è nata quando era già al Colle, e il Gruppo “Autonomie-PSI-Maie” è un gruppo ampio che sicuramente gli garantisce un profilo super partes e che rispecchia maggiormente il suo credo politico, quello delle larghe intese e del dialogo trasversale. Questo spiegherebbe anche la scelta di non votare sulla legge elettorale, quale segnale di neutralità e anche un modo per fermare le sicure polemiche dell'opposizione, in particolar modo del M5S, e per non dare argomenti a chi probabilmente lo avrebbe accusato di aiutare la maggioranza di governo sull'Italicum, il provvedimento più importante e più spinoso per Renzi prima della partita per il nuovo inquilino del Colle.
Uno dei primi a commentare la notizia è
stato il nostro Segretario Nencini che dice “
Siamo orgogliosi che il Presidente
Napolitano aderisca al nostro gruppo del Senato , una scelta che accogliamo con
soddisfazione, espressione del percorso europeista e riformista che ha
caratterizzato il suo doppio mandato da Presidente della Repubblica, svolto al
servizio del Paese, come garante della Costituzione e a difesa delle Istituzioni.
Benvenuto Presidente ”.
Puoi leggere anche:
|
|