In Memoriam di Pier Giorgio Provolo
E’ scomparso in questi giorni il compagno Provolo (nella foto assieme a Toffalini al 3° Congresso Nazionale del PSI a Venezia nel dicembre 2013).
Iscritto da sempre al Partito Socialista Italiano ha partecipato a tutte le più importanti iniziative del nostro Partito per lo sviluppo della città e del suo territorio.
Appassionato di cultura e di sport, ha sempre dato il proprio contributo di idee e di proposte con il garbo e l’acutezza che resteranno nei nostri cuori.
Riportiamo qui di seguito un suo testo del 2016 che ne sottolinea l’impegno per la Pace e la solidarietà umana di matrice tipicamente socialista.
“Considero la guerra la peggiore delle catastrofi umane perché, oltre a seminare morte e distruzione, scava solchi profondi fra i popoli e le etnie, che solo col passare di decenni, se non di secoli, potranno essere colmati.
Purtroppo abbiamo di recente vissuto, e viviamo ancora, lo svolgersi di guerre terribili che hanno trovato la loro motivazione in ragioni fasulle e menzogne artatamente confezionate.
I responsabili di ciò non hanno espresso certamente delle virtù esemplari, ma solo colpevoli e criminali inganni frutto di intelletti meschini.
Mentre ciò accade, con macroscopico dispendio di risorse economico-finanziarie, il continente africano, che possiede tuttora immense ricchezze nel suo sottosuolo, è abbandonato alla miseria e alla fame, causate anche da scontri tribali fomentati da quei potenti Paesi che, dopo aver sottratto agli africani molte delle loro risorse, applicano ottusamente politiche di respingimento e di isolamento anziché favorire lo sviluppo di quel continente che potrebbe diventare un grande mercato e rientrare nelle logiche avide ed egoistiche proprio di quegli stessi Paesi tecnologicamente più avanzati.
Fra non molto questi popoli riusciranno a trovare un motivo di unità e verranno a riprendersi tutto quello che abbiamo sottratto loro; sarà un atto di giustizia postuma.
Noi europei, soprattutto perché custodi di grandi culture, avremmo dovuto prevedere ed anticipare questa nemesi storica, perché un processo di armonizzazione tra uomini bianchi e di colore si verificherà necessariamente; allora, anche se tardivamente, conterà - o dovrebbe contare - la nostra capacità di trasmettere a questo nuovo popolo una virtuosa esemplarità”.
Pier Giorgio Provolo