Manifesto per l'unità dei socialisti
Carissime compagne, cari compagni,
Ho preso l'iniziativa di scrivere un 'Manifesto per l'Unita' dei Socialisti' in vista del congresso di primavera.
Con i sottoscrittori, ciascuno di loro impegnato a tenere viva una storia che ha reso l'Italia più civile e più libera, auspico sia utile a stemperare gli animi e a gettare le fondamenta di un partito socialista più grande. Con un forte abbraccio.
Riccardo Nencini
Di seguito il Manifesto.
MANIFESTO PER L'UNITA' DEI SOCIALISTI
" Il 4 marzo si è chiuso il ciclo della seconda Repubblica: con la fine di un bipolarismo anomalo e l'affermarsi di uno schema tripolare viene meno la ragione fondativa del Pd mentre i soggetti politici minori rischiano di essere privati anche del diritto di cittadinanza.
I socialisti ritengono sia giunto il momento di far pesare il loro patrimonio politico-culturale troppo a lungo negletto dalle altre componenti dell’area di centrosinistra per proporre ai cittadini una visione del futuro del nostro paese che sappia coniugare i valori del socialismo democratico e le emergenze storiche in cui ci troviamo.
Del resto il movimento socialista nacque per umanizzare gli effetti collaterali della prima rivoluzione industriale, e la missione resta la stessa anche di fronte alla quarta.
Questo significa innanzitutto regolare il capitalismo, motore della crescita ma anche meccanismo guidato esclusivamente dalla logica del profitto ed incurante delle conseguenze sociali dei suoi temporanei successi.
E se non fu facile regolare il capitalismo manchesteriano, ancora più difficile è regolare la finanza globale che guida questa fase dello sviluppo.
Per affrontare questo tema è auspicabile che innanzitutto il PSE apra un’approfondita riflessione a partire dal prossimo congresso di Lisbona che porti a interventi sempre più incisivi per superare la finanziarizzazione dell'economia, modificare il Trattato di Maastricht per riformare l'Unione Europea, ridurre le diseguaglianze. Quello europeo, infatti, è l’unico contesto possibile per operare efficacemente in questa direzione.
La crisi italiana, tuttavia, non dipende solo da cause esogene. Nasce anche dalla rottura dei primi anni ’90 del secolo scorso e dall’improvvisazione con cui ad essa si è pensato di rimediare.
C’è perciò da augurarsi che al tramonto della seconda Repubblica non si reagisca come si reagì alla fine traumatica della prima, quando si pensò che bastasse la riforma del sistema elettorale per ottenere un nuovo e più efficiente sistema politico, lasciando nel cassetto le proposte di riforma istituzionale che pure erano state da diverse parti formulate. E’ quindi auspicabile che venga presto ripreso il confronto sui nodi istituzionali più rilevanti.
Nei mesi scorsi i socialisti hanno riproposto il tema dell’alleanza fra meriti e bisogni, e non a fini celebrativi. E’ sempre più evidente, infatti, che quello è l’orizzonte in cui collocare la battaglia per l’equità e l'inclusione nei termini nuovi che le trasformazioni sociali ed economiche impongono.
Così come è evidente, peraltro, che una battaglia che postula una maggiore responsabilizzazione della società civile rispetto all’impegno dello Stato non possa ignorare il ruolo dei corpi intermedi e ne richieda invece il sostegno.
L'impronta riformista cui non sono stati estranei i governi della passata legislatura - con il torto di non averla implementata a sufficienza, prima ancora che nella gestione operativa, nella motivazione politica e culturale - va resa ancora più incisiva anche per impedire conati controriformistici che già si sono manifestati in seno alle forze di governo.
È al socialismo umanitario che bisogna guardare per gettare le basi di una sinistra credibile e competitiva. Non da soli, ma con la disponibilità a costruire una rete di forze democratiche e di movimenti civici per fronteggiare partiti che lavorano per cancellare la società aperta figlia della costituzione e sostituirla con una società fondata sul nazionalismo etnico.
Su questa piattaforma proponiamo a tutti i socialisti un impegno comune fino dal congresso convocato per il mese di marzo 2019 e la disponibilità a un confronto aperto.
Riccardo Nencini Segretario PSI
Gennaro Acquaviva Presidente Fondazione Socialismo
Luigi Covatta Direttore Mondoperaio
Mauro Del Bue Direttore Avanti!
Ugo Intini
Pia Locatelli Vice presidente Internazionale Socialista
Claudio Martelli
Gianvito Mastroleo Presidente Fondazione Di Vagno
Enrico Pedrelli Segretario Federazione Giovanile Socialista
Carlo Vizzini Presidente del Consiglio Nazionale Psi