In questi ultimi giorni
non si parla altro che dei vent’ anni
passati da mani pulite e dal terremoto
politico/giudiziario che ne è scaturito, con
le conseguenze inimmaginabili e dolorose che
tutti conosciamo.
Dolorose per i moltissimi
imputati scagionati alla fine
dell’iter giudiziario,
dolorose per i militanti delle
formazioni politiche coinvolte.
Il
PSI è il partito che più di tutti ha subito
questa opera demolitrice e distruttrice,
tale che dopo vent’ anni non è ancora
riuscito a scrollarsi di dosso quell’esito
nefasto e ne porta ancora lancinanti
conseguenze.
Ha subito una emorragia
di iscritti e attualmente è ridotto ai
minimi termini, ha subito un passaggio di
propri rappresentanti alla destra
berlusconiana, ha dovuto subire in pratica
una vera e propria diaspora.
Solo ora sembrano
sussistere elementi che fanno pensare ad un
futuro più roseo e positivo; stanno
maturando lentamente le condizioni per
una rinascita, stanno riemergendo le
idee e i sogni che hanno fatto grande il
nostro partito.
Invitiamo
tutti a leggere un interessantissimo
intervento di Alessandro Petracci sul n° 7
de l’Avanti on line del 21 febbraio ’12
dal titolo “1992, il doppio castigo
dei socialisti” con una analisi dettagliata
e lucida, condivisibile o meno condivisibile,
comunque in ogni caso apprezzabile per i
sentimenti che emergono tra le righe.
Altro notevole
contributo alla discussione, assolutamente
da non sottovalutare, ma che però parte da
una diversa visione delle cose, è
l’intervista rilasciata dal nostro Rino
Formica sul quotidiano “La Stampa” di Torino
il 17 febbraio ’12.
In sintesi Formica
sostiene che l’inizio di tangentopoli è
stato caratterizzato da una occulta regia
degli USA, della CIA e delll’Fbi, che dopo
la caduta del muro di Berlino non
intravvedevano più la necessità di trovare
in tutti i casi un nemico oltre la cortina
di ferro, ma erano molto
preoccupati
per una forte espansione della mafia e per i
propositi secessionisti del primo momento
della Lega,
nei
quali forte era il pericolo di disgregazione
dell’Italia.
E’ vero, l’intreccio
affari e politica esisteva ed era radicato
da molto tempo, ma fino all’inizio di
tangentopoli ne’ la magistratura, ne’ la
politica avevano forse prestato attenzione
alle cause intrinseche che questo perverso
meccanismo poteva scatenare.
Ed è altrettanto vero che
la politica e lo stesso PSI, non avevano
assolutamente compreso
che la questione morale, dimenticata
e lasciata ai margini per troppo tempo, alla
fine sarebbe esplosa con effetti dirompenti
e difficilmente controllabili, cosa che poi
è effettivamente accaduta.
Ma sarebbe un errore
fondamentale se la politica non sapesse
indicare alla gente il rimedio necessario ed
indispensabile a questo virus implacabile,
che tante vittime ha prodotto; la politica e,
in primo luogo, il nostro partito devono
iniziare una grande opera di informazione e
di spiegazione di quanto accaduto, dando nel
contempo forti segnali di discontinuità con
il passato, in maniera da fornire la netta
percezione di una volontà di cambiamento.
Questo è ancora più vero a seguito delle dichiarazioni
shoccanti della Corte dei Conti di Milano in
cui veniva confermato l’aggravamento della
questione morale a venti anni da
Mani
Pulite,
dimostrando che da allora nulla è cambiato e
la politica è rimasta se stessa, senza aver
iniziato nessun percorso di cambiamento
rispetto il malcostume precedente.
Molto si è scritto in merito al periodo di
Mani
Pulite, molto si sta ancora scrivendo e
personaggi di primaria importanza, come per
esempio Piercamillo Davigo e il giornalista
Travaglio utilizzando la stampa e i mass
media presentano il loro punto di vista,
condivisibile o meno.
Tornando a noi socialisti, cosa possiamo
dire e offrire alla gente per sentirsi
affrancati da questo pesante macigno?
Quindi quale è a questo
punto il compito dei partiti di sinistra e
in particolare del PSI?
Certamente dobbiamo partire con forti
segnali di discontinuità rispetto a quel
periodo e offrire una immagine nuova,
limpida, pulita, senza condizionamenti e
commistioni che potrebbero far pensare a
qualcosa di fangoso e viscido.
Dobbiamo lavorare per poter offrire
alternativa e soluzioni alle difficoltà
enormi che la gente sta attualmente
attraversando, dobbiamo essere presenti dove
la gente sente che ha bisogno di noi, mi
riferisco per esempio al disagio sociale,
alla povertà, ai problemi giovanili, alla
scuola, ai padri di famiglia che perdono il
lavoro.
Solo offrendo una immagine di sostanziali
modiche del costume politico e di una
incisiva battaglia per una maggiore equità
sociale forse potremo, fra non molto
rientrare nella politica con la P maiuscola,
lasciando definitivamente il limbo che
attualmente stiamo subendo.
Il pool di Mani
Pulite del Tribunale di Milano