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PRIMARIE DI ITALIA BENE COMUNE A VERONA

Anche a Verona, domenica 25 novenbre, la grande partecipazione alle primarie di Italia bene Comune dimostra l'esigenza di cambiamento che esiste nel nostro territorio

SEI IN QUARTIERI E TERRITORIO -  PRIMARIE DI ITALIA BENE COMUNE A VERONA

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Bersani e Renzi a Verona durante la campagna elettorale per le primarie di Italia Bene Comune

La giornata di domenica 25 novembre ha visto anche a Verona una larghissima partecipazione di votanti alle primarie di Italia Bene Comune per la scelta del candidato premier del centrosinistra alle prossime elezioni politiche di primavera.

Circa 30 mila persone si sono presentate ai seggi predisposti in tutti i comuni della provincia veronese e nel capoluogo; persone che hanno dovuto in alcuni casi sopportare lunghe attese per esprimere nell’urna la loro preferenza, ma con il loro contributo si è scritta una bella pagina di democrazia nel nostro territorio.

Soddisfatti ovviamente gli esponenti del centrosinistra veronese della grande partecipazione che sta ad indicare una diffusa volontà di partecipare e creare cambiamento nella politica da parte della gente.

Come dice D’Arienzo, segretario provinciale del PD veronese “ È una grande vittoria del centrosinistra, in un momento in cui la politica soffre di scarsa reputazione. L'alta affluenza inoltre va in controdendenza rispetto al grillismo che sembra prevalere. I veronesi hanno voglia di decidere e noi abbiamo dato loro lo strumento per farlo e le regole, pur avendo allungato le operazioni di voto, sono servite a far capire che facciamo sul serio e nessuno si è scoraggiato”.

Parlando di voti di preferenze il territorio veronese nel suo complesso esprime una preferenza, seppur contenuta, nei confronti di Renzi, mentre in città la maggioranza degli elettori ha preferito Bersani;  il primo conta 12535 schede di preferenze rispetto le 12076 di Bersani.

Gli altri tre candidati hanno ottenuto rispettivamente 3585 preferenze Vendola, 1799 Puppato e 292 Tabacci.

Uno scarto tra i due candidati più quotati veramente minimo, ma come viene interpretato il dato dalla stampa locale?  Vediamo alcuni titoli di questi giorni sul maggiore quotidiano veronese L’Arena.

“Primarie in città e provincia: ciclone Renzi ma è testa a testa con Bersani” , “Tosi commenta il voto, ma il PD lo bacchetta” “Nei paesi vince Renzi, la provincia è con lui” articoli apparsi sul quotidiano rispettivamente il 26, il 27 e il 28 novembre.

Leggendo questi articoli, anche ai più sprovveduti e inesperti di politica, appare evidente la preferenza al candidato Renzi data dalla stampa locale e viene logico chiedersi il perché, considerando le note “simpatie” certamente non di sinistra della stessa.

Renzi, considerato come “rottamatore”, come innovatore della politica è certamente visto dagli esponenti dell’altro versante politico come colui che, mediante il suo atteggiamento politico fuori dagli schemi canonici e con connotati per certi versi non certo di sinistra,  è potenzialmente in grado di scardinare, rovesciare e modificare profondamente gli equilibri di un fronte progressista che faticosamente si sta ricomponendo.

Ora, per noi socialisti, è chiaro il motivo della scelta del nostro segretario nazionale Nencini di schierarsi dalla parte di Bersani, ma la lettura di questi articoli da parte della gente comune, che magari non mastica nulla di politica, rappresenta senza ombra di dubbio un tentativo dei poteri forti di questa città di condizionarne gli orientamenti verso quello che si diceva prima, ovvero vedere l’attuale establishment della sinistra come qualcosa da “rottamare”.

Si leggono infatti alcune frasi molto significative quali “ .. Il capoluogo ha confermato il «vecchio», il territorio ha invece scelto il «nuovo»…” (L’Arena del 28.1), oppure dà rilievo a frasi del sindaco Tosi “La maggior parte degli elettori del Pd veronese, scegliendo Renzi, ha votato per il cambiamento anche all'interno del Pd” (L’Arena del 27.11), oppure enfatizza il successo ottenuto da Renzi con uno scarto davvero risibile in ambito provinciale come un successo eclatante “I numeri non sono interpretabili e dicono che a Verona la sfida tra i due big del centro sinistra è finita a favore di Matteo Renzi per un 1,52% di preferenze in più (pari a 459 voti) rispetto a quelle raccolte da Pierluigi Bersani” (L’Arena del 27.11), ovvero 459 voti su 30000 quanti sono stati i votanti rappresentano per il quotidiano una vittoria strepitosa.

Ecco perché noi socialisti veronesi siamo convinti della correttezza della nostra scelta di appoggiare Bersani; siamo infatti perfettamente consci che il solo fatto che la stampa e i poteri forti di questa città, mai a favore delle vere necessità della gente e di un equo sviluppo sociale, diano risalto alle nostre primarie e implicitamente sostengano il candidato ritenuto “rottamatore”, rappresentano di fatto un palese tentativo di screditarle,,cercando di creare frizioni e tensioni fasulle e dando ragione a quanti temono che Renzi possa diventare una testa d’ariete per rompere il fronte progressista, accreditato come potenziale vincitore nelle prossime elezioni politiche.

Risultati primarie primo turno nella provincia di Verona Consulta qui
Risultati primarie primo turno nella regione Veneto Consulta qui

              

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