Lunedì 21
novembre alla Gran
Guardia si è
svolto un atteso
confronto fra i
candidati
delle primarie
del centrosinistra,
dai
quali uscirà lo sfidante
all’attuale sindaco
della città.
Numerosa è stata la
partecipazione della
cittadinanza, tanto che
un numero consistente di
persone si
sono
dovute
accontentare di un posto
in piedi, ai lati della
sala.
L’incontro è stato
moderato e ben gestito
dalla giornalista
Alessia Rota di
Telearena
con il contributo
del coordinatore del
Comitato
Organizzativo e di Garanzie per
le primarie Simone
Madinelli.
Dopo l’iniziale
presentazione i
tre candidati sono
entrati subito nel vivo
dell’incontro
illustrando alla platea
i propri programmi;
in estrema
sintesi si può dire che
Bertucco ha voluto
incentrare il suo
programma sulla
partecipazione e su una
città che non escluda
nessuno,
Borghesi sulla
lotta agli sprechi e la
riduzione dei costi
soprattutto della
politica e della
macchina organizzativa
del Comune, mentre nel
programma di Allegri
trovano riscontro sia la
tutela dell’ambiente che
la valorizzazione della
cultura, sacrificata
nell’attuale giunta Tosi.
Una inziale querelle tra
Borghesi ed Allegri su
tematiche come le
pensioni e i costi della
politica ha fatto subito
comprendere che la
serata sarebbe stata
interessante
e stimolante,
come in effetti lo è
stato,
con il candidato
Bertucco che però si è
sottratto a queste
polemiche .
Michele Bertucco, 48
anni sostenuto da tutti
i partiti della
coalizione di
centrosinistra, ha
parlato di una Verona
diversa dall’attuale,
dove le persone vengono
accolte e coinvolte ,
non escluse, di una
Verona in cui il
territorio viene gestito
in maniera più
vantaggiosa,
senza la
cementificazione cui
assistiamo ora, una
città insomma per i
cittadini, per le donne
e per i bambini.
Conclude dicendo che
Verona, nonostante i
proclami di Tosi, deve
essere più sicura,
anche dal punto
di vista della sicurezza
stradale
e concludendo con
una battuta provocatoria
dice che se fosse eletto
sindaco toglierebbe
subito i divisori delle
panchine, voluti
dall’attuale sindaco.
Antonio Borghesi,
parlamentare
dell'Idv, punta invece
la sua campagna sulla
lotta agli sprechi a
partire dalle
partecipate, ovvero le
aziende con capitale
pubblico, riducendone il
numero ed eliminando i
Consigli di
Amministrazione, per
essere gestire da un
Amministratore Unico.
Anche le circoscrizioni, secondo Borghesi,
in quanto soggetti che sprecano denaro
pubblico andrebbero ridimensionate se non
abolite, nella considerazione
che attualmente
i consiglieri partecipano alle
riunioni solo per riscuotere il gettone di
presenza.
Porta a suo vantaggio anche l’esperienza di
pubblico amministratore e la capacità di
muoversi all’interno nell’ambito della
burocrazia.
Mario Allegri,
professore
di letteratura italiana all’università di
Verona parla invece
della necessità di cambiare l’attuale
modello di governo della città che esclude
la partecipazione dei cittadini, ritenendo
invece indispensabile
la partecipazione degli stessi alla
gestione della cosa pubblica, a cominciare
da Ca’ del Bue e il progetto del traforo
delle Torricelle.
Ed infine conferma, nel caso di elezione a
sindaco, di devolvere il suo stipendio in un
fondo speciale che serva a rifornire le
scuole di materiale didattico e di benzina
per le auto della polizia.
L’incontro si è concluso con le risposte
alle domande poste dalla platea ai
tre
candidati;
domande di vario genere che andavano
dalla gestione cittadina della sanità alla
politica del trasporto pubblico, alla
gestione dei parcheggi, alle case popolari,
ai parchi cittadini e al trasloco del
SERT.