L'INAUGURAZIONE DELLA NUOVA METROPOLITANA A RIYAD E L'INTERRUZIONE DEL SERVIZIO IDRICO A MESSINA CI CONSEGNANO UNA ITALIA A DUE FACCE. UNA EFFICIENTE, PRODUTTIVA E CAPACE DI REALIZZARE OPERE IMPORTANTI E L'ALTRA DOVE I DISSERVIZI E L'INCAPACITA' DELLE AMMINISTRAZIONI SONO SINTOMI DI UN PAESE ARRETRATO E INCAPACE DI CRESCERE

Che cos’è l’Italia oggi, un Paese in grado di realizzare efficacemente un evento internazionale come l’expo nonostante le premesse non lusinghiere dettate dai soliti episodi di corruzione o è un’Italia come quella di Messina, con le tubature dell’acquedotto saltate per lo smottamento di una collina, non ancora riparate e che ha lasciato la città senz’acqua già da venti giorni?

Il nostro è un Paese in grado di sviluppare tecnologie tali da realizzare in pochissimo tempo una nuova linea metropolitana a Riyad lunga più di 40 chilometri e inaugurata da Renzi qualche giorno fa oppure un Paese dove anche nuove infrastrutture come il ponte dell’autostrada Palermo Catania crollano tagliando in due l’intera isola?

Insomma è una Italia che sa fare e realizzare , una Italia che ci piace, o è un Paese dove non è possibile portare a compimento progetti ed infrastrutture necessari, dove tutto rimane nel provvisorio e nell’incompiuto e che non ci piace?

Certo, questa dicotomia sembrerebbe paradossale, ma rappresenta invece in maniera efficace due facce della stessa realtà: una realtà che vede un Paese ricco di capacità, energie e talenti ma frenato da una burocrazia asfissiante, dal clientelismo e da poteri locali spesso inerti e in alcuni casi in connubio con la malavita organizzata.

L’Expo, per esempio, è stato un evento che ha rappresentato a pieno titolo l’emblema di un’Italia che, riportando le parole del Presidente Mattarella, ha vinto la sua scommessa, dimostrando al mondo intero di aver ottenuto un grande successo, un’Italia che sa essere vincente, come spesso in altre occasioni, soprattutto nelle situazioni al limite, nelle situazioni in cui “ o la va o la spacca ”, capace di terminare gli ultimi allestimenti della grande manifestazione milanese a pochi minuti dall’apertura dei cancelli quando i primi visitatori stavano già entrando nell’area fieristica.

Lo stesso vale per l’altra grande impresa dell’industria italiana che in poco tempo è riuscita a realizzare un’opera ingegneristica importante come la nuova linea della metropolitana di Riyad inaugurata i giorni scorsi da Renzi.

E’questa l’Italia che ci piace raccontare, dove una corretta politica industriale va a pari passo con una efficace pianificazione delle strategie imprenditoriali e dove l’eccellenza del “ made in Italy ” non rappresenta più solo un marchio e un modo di dire ma diventa essenzialmente un modo di come realizzare.

Eppure tutti ricordiamo che l’Expo non era iniziato sotto i migliori auspici, visto che a seguito di un blitz della Guardia di Finanza erano stati portato in carcere sei persone, tra le quali spiccavano alcuni volti noti già ai tempi di Mani Pulite come il famoso “compagno G” Primo Greganti e Gianstefano Frigerio, ex parlamentare della DC, arrestato e condannato per Tangentopoli negli anni ‘90.

E’ questa l’Italia che non ci piace raccontare, quella degli appalti truccati all’Expo, di mafia capitale, della terra dei fuochi, degli attentati agli imprenditori che non si arrendono alle estorsioni, ma anche l’Italia che vediamo in questi giorni a Messina, città di 250 mila abitanti, dove manca l’acqua da più di due settimane.

L’emergenza idrica di Messina, causata come sappiamo dallo smottamento di una collina che ha rotto la condotta dell’acquedotto, sta a testimoniare, al di là delle eventuali responsabilità che saranno accertate dagli organi preposti, quanto il degrado ambientale va a pari passo con le istituzioni che non funzionano o funzionano male.

E sul degrado ambientale i socialisti sono sempre stati in prima linea per quanto riguarda proposte e contributi, come per esempio nell’iniziativa del governo per l’allentamento del Patto di Stabilità per i comuni che hanno subito nubifragi con esito disastroso; " Ci sono degli interventi da effettuare nell’immediato per alleggerire sindaci e amministrazioni e, in modo particolare, le persone che hanno perso casa e lavoro ” aveva detto infatti l’On. Pastorelli, esponente socialista alla Camera, in occasione della presentazione di questa iniziativa, lo scorso autunno, da parte del Ministro Graziano Del Rio.

Ma è chiaro che sono le amministrazioni e le istituzioni locali, non potendo certamente delegare questo compito nessun altro organismo o ente, a essere maggiormente e principalmente coinvolte negli aspetti legati alla corretta gestione del territorio, al controllo della legalità e ad una efficace pianificazione delle risorse economiche disponibili; se così non fosse sarebbe lo sviluppo e l’economia del territorio, il benessere dei cittadini e la funzionalità delle istituzioni a soffrirne e a mortificare qualsiasi nuova iniziativa.

E a questa Italia che non ci piace che i socialisti devono rivolgere il loro impegno, in primo luogo nei territori e nei comuni dove i compagni e i militanti dovranno studiare strategie, proposte e alleanze, sempre nell’ottica dei nostri ideali, per il bene comune dei cittadini e, in secondo luogo, nelle istituzioni, dove i nostri rappresentanti politici dovranno mettere a frutto la loro esperienza per creare i presupposti di una innovazione, modernizzazione e crescita del nostro Paese.

I due volti dell'Italia:

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