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FRANCOIS HOLLANDE - UN SOCIALISTA ALL'ELISEO

Diciassette anni dopo Francois Mitterand un altro Presidente socialista all'Eliseo. " Monsieur normal" porta in Europa una nuova aria

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Francois Hollande, neo presidente francese riceve le congratulazioni dai suoi sostenitori dopo la vittoria alle elezioni

Il risultato elettorale francese,  clamoroso anche se non inatteso, in cui il socialista François Hollande è stato eletto nuovo Presidente della Repubblica, diciassette anni dopo François Mitterrand, è un segnale inequivoco che qualcosa sta cambiando nel clima politico europeo.

All’Eliseo arriva un uomo che si è presentato alla Francia come «normale» per contrapporsi agli eccessi caratteriali del suo antagonista Sarkzozy; questo fa pensare molto alle caratteristiche comuni tra l’ex Presidente francese e il nostro ex premier Berlusconi.

Tutti e due sfrontati e decisi, tutti e due che hanno proposto ai mass media una loro immagine vincente e battagliera, ma senza preoccuparsi di raggiungere gli obiettivi politici promessi agli elettori.

E invece tutti e due hanno perso, non sono stati premiati dagli elettori stanchi di promesse non mantenute; per Sarkozy,  Presidente della «rupture» e della non continuità con Chirac, l’uomo che aveva promesso di rinnovare la destra francese e la Francia intera la sconfitta è bruciante, mentre Berlusconi , dopo i fasti delle vittorie facili e del patto d’acciaio con la Lega,  vede il suo partito inesorabilmente destinato al dissolvimento.

Hollande, il socialista che era dato per perdente, in questa campagna ha dimostrato invece qualità e abilità non comuni, un progetto politico riconoscibile non soltanto dalla gauche e una tenuta temperamentale  invidiabile, molto diversa da quella dipinta dai suoi avversari.

François il «molle», come lo definiscono i suoi detrattori, alla fine si è rivelato il più duro; ha sconfitto sul suo terreno, quello della comunicazione, il più aggressivo, spietato e  villano degli avversari, mantenendo un ruolo di uomo pacato ma deciso.

Possiamo fare analogie con il caso Italia?  Forse, ma a nessuno sfugge che mai come in questi momenti, dove la gente ha bisogno di certezze e soluzioni ai problemi quotidiani in ambedue i Paesi, ha perduto  la politica dell’effimero, dell’immagine e della comunicazione senza contenuti.

Il cambiamento di rotta nella politica francese che Hollande  ha promesso, assieme ai risultati elettorali della Grecia, nettamente sfavorevoli ai partiti tradizionali che hanno appoggiato il rigore voluto da Berlino,  sicuramente avranno profonde conseguenze sia a Bruxelles che nel governo tedesco.

Hollande promette un serio rinegoziato in Europa con la Germania per coordinare la strategia in Europa per politiche più espansive, che diano fiato all’economia, e non solo rivolte al contenimento della spesa pubblica; il nostro premier Monti ha subito capito che è anche interesse dell’Italia che questo avvenga, unica possibilità per uscire dalla crisi profondissima in cui siamo caduti.

D’altronde la situazione greca ci sta ad indicare che il rischio di un fallimento di tutta la Comunità Europea è reale, non bisogna che i governi adottino esclusivamente misure di rigore economico senza pensare alla crescita e alla giustizia sociale.

Dice in nostro segretario Nencini a commento della vittoria di Hollande all’Eliseo  “ La vittoria di Hollande porta un vento nuovo in Europa. Un’occasione storica che può imprimere una svolta per tutto il continente" e prosegue " Ovunque l'alternativa alla destra conservatrice, populista e xenofoba si chiama con una sola parola: socialista. Un'alternativa fondata sulla crescita, sul merito, sul talento, e sulla responsabilità. Chi pensava che il socialismo fosse un cane morto dovrà mettersi l'animo in pace. Il socialismo è vivo".

"Vince Hollande, vince il Partito Socialista, vince il modello di un'Europa più' equa, democratica e solidale. In Francia, come in tutta Europa, la sinistra laica riformista e di governo si chiama socialista: meditino i dirigenti della sinistra italiana se non sia giunta l'ora anche in Italia di dar vita ad una casa comune dei riformisti, una sinistra plurale con l'ambizione di cambiare l'Italia.  Il voto francese di oggi e quello italiano di domani potra' cambiare la politica italiana ed europea, oggi e' un bel giorno per tutti i socialisti, domani lo sara' per quelli italian" dice invece Marco Di Lello, coordinatore della segreteria nazionale del Partito Socialista.

Anche il Presidente del Parlamento Europeo, il socialista Martin Schulz si congratula con Hollande e dice “ Adesso e' il momento per un cambio di direzione in Europa. 'Oltre al consolidamento di bilancio, che e' necessario, la Ue adesso e' pronta per una politica di crescita, ovvero cio' che il Parlamento europeo auspica da tempo''. 

Aria nuova quindi in Europa, è tempo di cambiare: sono state bocciate dai cittadini le politiche improntate all’austerità, senza equità e senza il progresso dell’asse franco tedesco Sarcozy-Merkel.

La nuova fase politica deve comprendere prima di tutto l’equità e la salvaguardia dei cittadini più deboli e dei diritti dei lavoratori, deve essere improntata alla sobrietà e all’onestà di tutti gli uomini politici per non dar adito ai “ciarlatani” e ai “comici” di turno ad erigersi paladini in nome dell’antipolitica.

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