Anche se da anni a Verona si discute di mobilità non è
che il problema sia stato risolto; le strade cittadine
sono più che mai intasate dal traffico e le scelte
politiche fatte dalla giunta Tosi hanno di fatto
aggravato la situazione.
La
politica dei trasporti cittadini è un rebus
inestricabile ma con un unico filo conduttore: dal
traforo delle Torricelle al filobus le cordate di
imprese hanno vinto i bandi di gara, come per esempio
l’impresa Mazzi e la Technital, sono grandi sponsor
delle campagne elettorali di Tosi.
Rimane del resto ancora inspiegabile
la motivazione della cancellazione completa da parte di
Tosi del vecchio progetto della tramvia, deliberato
dalla precedente amministrazione Zanotto e, secondo la
nostra opinione, migliore
dell’attuale in quanto più consono alle esigenze della
città per la prerogativa di utilizzare mezzi con portata
di passeggeri superiore a quelli previsti nel nuovo
progetto, che viaggiavano su corsie dedicate e quindi
con tempi di percorrenza certi e slegati dal traffico e
non inquinanti per l’utilizzo della propulsione mediante
motori elettrici.
Non
dobbiamo inoltre dimenticare, particolare certamente di
non poco conto, che se i lavori di realizzazione delle
opere fossero partiti come previsto, l’intero progetto
sarebbe ora quasi del tutto terminato e la nostra città
avrebbe ora a disposizione un moderno ed efficiente
sistema di trasporto pubblico di massa.
Nel
nuovo progetto adottato dall’attuale maggioranza
nel Consiglio Comunale, che come è noto modificherà sostanzialmente
nel prossimo futuro il sistema di trasporti pubblici
cittadini, sono previsti due percorsi, uno da S. Michele
allo stadio e l’altro dal Policlinico di Borgo Roma
e l'antenna verso Largo der Perlar, passando davanti
alla fiera, fino a
Ca’ di Cozzi in Borgo Trento con l’utilizzo di 37
filobus da 18 metri a guida veicolata
con sensori magnetici e la portata di 145 passeggeri
ognuno, mezzi
forniti dalla ditta olandese VDL produttrice del
modello Citea, che vanno a sostituire quelli
previsti in precedenza, ovvero il modello Phileas.
Quello che sorprende però è che questi mezzi
utilizzeranno i motori elettrici nei tratti esterni al
centro storico, mentre all’interno dello stesso la
propulsione dei mezzi avverrà con motori diesel, forse
per non deturpare con i cavi elettrici sospesi
l’architettura cittadina o forse per qualche altro
motivo di difficile comprensione.
Ma
anche nel nuovo progetto non tutto fila liscio come
dovrebbe; soprattutto per quanto riguarda i percorsi del
filobus interessanti la quinta circoscrizione Verona Sud,
alcune modifiche al progetto originale nella zona del
quartiere fieristico, la nascita di comitati spontanei
di cittadini e i consiglieri di
opposizione in sede del consiglio di circoscrizione che
chiedono modifiche al tracciato in via Comacchio, ne
fanno slittare i tempi di realizzazione.
Per quanto riguarda il
passaggio del filobus lungo Viale del Lavoro nel
quartiere fieristico rispetto all’ipotesi
originaria la variante approvata vede il nuovo percorso
snodarsi da largo del Perlar proseguire su via Ferrari e
lungo viale del Commercio per continuare poi lungo il
dismesso tracciato della linea ferroviaria fino a viale
dell’Agricoltura ed infine immettersi su viale Piave.
“Si
tratta di una modifica migliorativa
–
dice Corsi, assessore alle attività
economiche, alla mobilità e alla viabilità
del comune di Verona, in risposta ad una
specifica interrogazione dell’opposizione
–
condivisa da tutti gli enti che partecipano
alla conferenza di servizi, fra cui la Fiera
e la circoscrizione V, e che presenta
numerosi vantaggi rispetto al progetto
iniziale, che presentava invece pesanti
criticità”.
Anche se secondo
l’assessore queste modifiche ritarderanno
l’iter del progetto di soli due mesi, non
vorremmo invece che questo ennesimo rinvio
possa rappresentare l’inizio di una fine
lenta di tutto il progetto.
Progetto che è nato con
problematiche irrisolte o volutamente
dimenticate che come opposizione abbiamo più
volte segnalate, quali per esempio il non
inserimento del progetto in un quadro
globale della viabilità cittadina,
la mancanza di corsie preferenziali
lungo tutto il tragitto, che di fatto
limitando la velocità commerciale del nuovo
mezzo e non lo rendono competitivo con il
mezzo privato, la scarsa capacità dei mezzi,
140 persone è la capacità di un attuale bus
doppio,
l’utilizzo della propulsione a diesel
nei tratti cittadini, la non programmazione
dei parcheggi scambiatori, ancora non del
tutto previsti nel progetto, i costi della
manutenzione delle vetture superiore a
quella delle vetture dei tram.
Ma in Borgo Roma
assieme ai consiglieri di
opposizione nella circoscrizione si sono
mossi anche i comitati di cittadini che
chiedono modifiche e miglioramenti del
progetto; il malcontento dei cittadini di
Verona Sud è sfociato nello scorso mese di
dicembre nella presentazione di una
petizione alla giunta comunale firmata da
quasi settecento persone e in cui si
chiedeva specificatamente la deviazione del
percorso del filobus da via Comacchio.
I motivi che hanno
determinato la raccolta di firme sono
essenzialmente legati alla pericolosità del
passaggio dei mezzi in un percorso, quello
di via Comacchio, che è rasente alle uscite
delle scuole elementari Giuliari, alle medie
Meneghetti al liceo scientifico G.Galilei e
al vicino Istituto Einaudi, oltre che essere
accanto agli impianti sportivi del Primo
Maggio, al parco giochi parrocchiale, al
parco San Giacomo e agli orti dei pensionati
e degli anziani.
Ma la maggioranza, in sede
di consiglio di circoscrizione, ha
semplicemente presentato una mozione che
toglieva il permesso di transito alle auto,
ritenendo questo sufficiente a proteggere
gli utenti deboli della strada ( pedoni e
ciclisti ) e negando la realizzazione di
opere in messa di sicurezza, come apposite
barriere architettoniche, proposte e
progettate in proprio dal PD.
E nemmeno sono state date risposte
ad alcune osservazioni del comitato dei
cittadini, del PD e M5S quali per esempio l’inutilità del
filobus, facilmente sostituibile con l’
impiego degli attuali bus doppi anche per
l’utilizzo da parte dei numerosissimi
studenti della zona nelle ore di punta.
Questo però sta a dimostrare che da parte
degli esponenti di questa maggioranza
cittadina non vi è una precisa idea di cosa
significhi un progetto globale per la
viabilità, un progetto in cui devono venire
prese in considerazione tutte le variabili
che compongono la mobilità compreso
l’interconessione extraurbana.
E su questo punto proprio il quartiere di
Verona Sud ha delle problematiche enormi da
risolvere derivanti principalmente dalla
difficoltà di accesso in città da sud.
Due opere in particolare dovrebbero essere
prioritarie nei pensieri di Venturi,
presidente della V Circoscrizione, il
prolungamento della Traspolesana fino a
Basso Acquar e la variante alla S.S. 12 per
aggirare la frazione di Ca’ di David.
Per quanto riguarda la variante della S.S. 12
è pronto un progetto della
maggioranza legato alla
realizzazione di un grande centro
commerciale IKEA a Forte Tomba,
ma in circoscrizione i consiglieri di
opposizione si sono espressi
inderogabilmente a sfavore perchè questo
farebbe inevitabilmente aumentare il
traffico di accesso anzichè limitarlo,
mentre in relazione al previsto
prolungamento della Traspolesana non si sa
ancora nulla, tale da far pensare a
semplici boutade propagandistiche le notizie
su tali argomenti date recentemente da Tosi
sui giornali.
Per saperne di più:
Plnimetria
variante
percorso
filobus in
viale del
Lavoro |
Consulta qui |
Comitato
Citt.
Insieme per
B.Roma -
Osservazioni
della
Commissione
Urbanistica
V°
Circoscrizione
sul percorso
del filobus |
Consulta qui |
Tra,
filovia,
galleria
delle
Torricelle,
parcheggi -
quale
politica dei
trasporti
per il
Comune di
Verona? |
Consulta qui |
|
|
Il modello del filobus Phileas previsto in
origine e sostituito in corso d'opera dal
modello Citea