Documento elaborato dall'Attivo Regionale Veneto PSI del 9 marzo 2019

Di seguito il testo del documento approvato dall'Attivo Regionale

Nel 2019 per la prima volta da quarant'anni, l'elezione del Parlamento europeo sarà un'occasione cruciale per il futuro dell'Europa e quindi del mondo e non una mera consultazione, di minor importanza rispetto alle elezioni nazionali.

L'Europa va certamente migliorata, ma non distrutta. L'Europa è infatti l'unica Istituzione in grado di competere con potenze mondiali quali la Cina, la Russia e gli stessi USA.

E’ evidente come la propaganda governativa sia orientata a delegittimare le istituzioni democratiche, ad annullare i valori morali ed etici sui quali si fonda la nostra Costituzione.

E' evidente come il sovranismo, il ritorno al nazionalismo, alla xenofobia, non possano essere la risposta alle legittime paure derivanti dalle incertezze sul futuro, spesso alimentate ed usate per carpire consenso.

L’Europa, che rimane il più grande mercato mondiale, è la sola in grado di competere in questo scenario ed è l’unica casa che ci può assicurare futuro e sviluppo. Però serve una Europa diversa, compiuta.

Come noi socialisti del Veneto abbiamo ribadito nella nostra Conferenza programmatica di dicembre che il PSI, forte della sua tradizione, ha la responsabilità di guardare avanti, al futuro.

Dalle necessità dei cittadini si parte e alle necessità dei cittadini si torna e al centro dell'interesse di noi socialisti, come di chiunque faccia politica per salvaguardare il benessere della collettività, restano i lavoratori, gli anziani, i giovani, coloro che una parte della società discrimina, le donne, coloro che hanno necessità di essere assistiti dalla comunità, dallo Stato.

In Veneto, come in Italia ed in Europa, noi che nella sinistra riformista ci riconosciamo, abbiamo davanti la sfida di costruire un'alternativa valida alla destra reazionaria del governo di Salvini e della sua Lega.

Senza queste premesse e condizioni diventa illusorio mettere mano alle ingiustizie sociali che un capitalismo sfrenato ha creato in questi decenni della globalizzazione.

Noi socialisti del Veneto crediamo nell'importanza di un'Europa, che rappresenti un soggetto unitario, in grado di rapportarsi alla pari con le altre nazioni del mondo.

“Uniti nelle diversità” non è un semplice slogan ma l'essenza stessa dell'essere europei.

Le modalità con cui si è svolta la fase preparatoria del nostro Congresso hanno sollevato diverse perplessità.

Vi è stata invece la percezione di una mancata condivisione sui candidati che saranno chiamati a guidare la nostra comunità durante i prossimi anni, in un contesto di palese frammentazione delle forze politiche riformiste ed europeiste, in particolare nel campo del centro sinistra.

Avremmo preferito un maggior coinvolgimenti degli organi, soprattutto della nostra regione che, a torto, troppo spesso, viene considerata allineata a priori.

Non è stato così ed è opportuno che lo si sappia.

Noi Socialisti del Veneto, ci accingiamo comunque ad affrontare il prossimo Congresso Nazionale (forse convocato in un momento non adeguato avvicinandosi le elezioni europee ed amministrative) con la consapevolezza di dover affrontare un compito non indifferente dal momento che proposte del PSI da sole non sono in grado di incidere sulla politica nazionale né di delineare solidi e permanenti cantieri per la definizione di un nuovo soggetto politico.

Non è ancora chiaro quale percorso voglia intraprendere il nostro partito, né come intenda definire il proprio ruolo nel panorama politico nazionale (quale specificità oltre all'identità), e come affrontare le continue campagne elettorali, in misura sempre maggiore a carico delle poche forze rimaste sui territori.

Contiamo che il Congresso nazionale possa portare maggior chiarezza.

Noi socialisti concordiamo sulla necessità di un'iniziativa politica in grado di salvaguardare l'Europa, un'iniziativa in grado di concretizzare un progetto in grado di aggregare le forze europeiste.

Se esiste un progetto di aggregazione, in questo progetto noi dobbiamo esserci, anzi, salvaguardando la nostra identità, dobbiamo esserne uno dei soggetti traino.

Per fare questo è necessario che vi sia la più ampia condivisione a tutti i livelli e che la nuova segreteria nazionale sia pronta a portarlo avanti.

Noi socialisti del Veneto siamo convinti che una necessaria riscossa politica delle forze progressiste, riformiste ed europeiste, possa e debba partire dal nord e dalle città, perché l'attuale alleanza di governo si sta dimostrando illiberale e proibizionista da un lato e luddista ed antiscientifica dall'altro. Una miscela esplosiva che non è fisiologicamente accettabile nelle zone più produttive del Paese e nelle grandi aree urbane dove la circolazione delle idee, della sperimentazione, della contaminazione sono l'essenza e dove la recessione è il principale problema a tutti i livelli.

L'orizzonte di noi socialisti, del PSI, deve essere quello di contribuire a cambiare lo “stato delle cose”.

Sulla capacità che la nuova segreteria avrà di realizzare quanto da noi proposto, noi socialisti del Veneto misureremo il nostro sostegno.

  •   Via Chioda 125A - 37134 VERONA
    Presso la sede del C.C.C.

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