Mauro Del Bue - Presentazione del libro "La scissione comunista e le ragioni di Turati"
Conoscere ancora meglio come si sono svolti i fatti nel congresso di Livorno, che ebbe luogo esattamente cent’anni fa decretando la scissione tra il Partito Socialista Italiano e il nascente Partito Comunista Italiano, per i socialisti assume grande importanza.
Mauro Del Bue rilegge dal punto di vista storico quegli avvenimenti dando alle stampe il suo ultimo lavoro “La scissione comunista e le ragioni di Turati. Il Congresso di Livorno, 15-21 gennaio 1921” (Città del Sole edizioni Reggio Calabria, 2021).
Ieri pomeriggio, 10 settembre, si è svolto nella suggestiva piazza S.Zeno l'incontro dei socialisti veronesi con l'autore e al dibattito hanno partecipato l'On. Alessia Rotta del PD veronese e il nostro compagno De Battisti nella veste di moderatore.
Del Bue scrive si un libro storico, ma con uno stile quasi da cronaca giornalistica rendendo facile il coinvolgimento del lettore quasi potesse anche lui entrare nell’atmosfera e nei fatti di quell’epoca, che videro le rivolte operaie e l'occupazione delle fabbriche in molte zone d’Italia, dando il via alla divisione del mondo socialista e progressista tra chi, seguendo l'input di Mosca dopo l’adesione alla Terza Internazionale, ritenevano le lotte operaie come naturale prologo alla rivoluzione comunista e chi invece difendeva le conquiste ottenute democraticamente nella società, nei sindacati e nelle camere del lavoro dal Partito Socialista.
Questo conflitto tutto interno alla Sinistra viene ben descritto da Ugo Intini nella sua prefazione del libro di Del Bue, indicando chiaramente la differenza esistente tra chi riteneva lecito l'uso della violenza se finalizzata alla prospettiva rivoluzionaria, ovvvero i comunisti duri e puri sostenuti da Lenin, e il resto del Psi nelle sue due correnti, la “massimalista” di Serrati e la "riformista" di Filippo Turati.
Una competizione interna aspra e combattuta a suon di mozioni, slogan e cori all’interno del Congresso celebrato al teatro “Goldoni” di Livorno fra due fazioni che avevano una visione del ruolo nel partito diametralmente opposte. In mezzo, le incertezze, anzi, le ambiguità del “correntone” di centro, risultato però vincitore, prima della scissione della corrente più a Sinistra, ovvero i Comunisti di Gramsci, Bordiga e Terracini.
A distanza di un secolo il dibattito è ancora aperto tra i fautori del riformismo e i massimalisti e il libro di Del Bue, per il suo rigore documentaristico, offre in tal senso un prezioso contributo, perché scritto entrando nei particolari, così da rendere non solo la verità storica, ma anche l'atmosfera e le passioni dei protagonisti, trasformando quindi la narrazione quasi in un vivido reportage giornalistico.