Verona città d’arte e cultura si è sempre detto e
sostenuto e come ci hanno sempre insegnato fin da
piccoli.
Ma come attualmente il sindaco e la giunta comunale
intendano la cultura è sotto gli occhi di tutti;
l’assoluta mancanza di idee e di programmazione fanno si
che non esistano, ne siano previste almeno
nell’immediato, mostre ed eventi culturali degni di
questo nome.
Per la verità
nemmeno nella precedente amministrazione, sempre con
Tosi sindaco, la cultura ha brillato di una luce
splendente , anche se in giunta “esisteva” un assessore
alla cultura, la Dott.ssa Emilia Perbellini
Dobbiamo dire che dalla mostra sul Mantegna, quella si
eccezionale, tenutasi alla Gran Guardia dal 16 settembre
’06 al 14 gennaio ’07, non si sono più viste a Verona
mostre di qualità che abbiano saputo attrarre pubblico e
visitatori.
Ricordiamo tutti inoltre come andò in occasione della
grande mostra sui capolavori del Louvre, prevista per
seconda metà del 2009, biglietto da visita
dell’assessore Perbellini e della politica culturale
della precedente giunta Tosi.
Ancora oggi sfuggono, al di là delle spiegazioni
ufficiali legate a problematiche di autorizzazioni e
verifiche relative alle procedure di trasporto e
conservazione delle opere, quali fossero realmente le
motivazioni che non hanno reso possibile la
realizzazione della grande mostra.
Siamo invece convinti che
sicuramente dipesero
dall’incapacità organizzativa dell’assessorato alla
cultura del nostro comune; tale sospetto è apparso
plausibile all'opinione pubblica e ha certamente influito
negativamente ad un coinvolgimento di possibili soggetti
privati interessati allo sviluppo delle potenzialità
culturali e turistiche della città.
Da allora in avanti solo
mostre,
sicuramente belle ed interessanti, ma
che certamente non si
possono definire di grande appeal, incapaci
di attrarre grande pubblico e fare da volano
per movimentare interesse culturale nei
cittadini, attrarre turismo e muovere
l’economia.
Da citare e ricordare
per esempio la mostra “Paste Present Future”
tenutasi presso il Palazzo della Ragione nel
2010, quelle su “Corot e l’arte moderna” e
su “Marc Chagall” nello scorso anno e sul
“Tiepolo e il Settecento a Verona”
quest’ultimo inverno.
Nessuna di queste ha
avuto il successo che forse meritava e
questo avvalora l’ipotesi di incapacità
organizzativa e pressapochismo che
l’assessorato alla cultura aveva già in
molte altre occasioni dimostrato.
Infatti proprio in
merito alla mostra del Settecento va
ricordato che la presenza dei circa
trentamila visitatori è dovuto in larga
parte alle scolaresche e ai biglietti
omaggio distribuiti, mentre le spese
sostenute per la manifestazione sono state
solo parzialmente recuperate
grazie ad un massiccio contributo erogato da AGSM Energia,
che come è noto è una società partecipata
con capitale societario totalmente a carico
del comune.
Bilancio quindi assai
triste per la Dott.ssa Perbellini nel suo
mandato, ma il sindaco Tosi ora ha voluto
superare se stesso non assegnando, in questo
mandato, a nessuno l’assessorato alla
cultura e tenendo per se, ad interim, la
delega.
Il perché di tale scelta
è di difficile valutazione; eppure è noto
che lo stesso Tosi abbia definito con
fastidio “quattro sassi” i reperti storici
che spesso affiorano in città negli scavi
dei tanti cantieri che ha aperto.
Qualcuno ha ironizzato
che tale scelta sia dovuta alla nuova
immagine che il sindaco deve dare di sé, non
più rude come la precedente e legata alla
base del movimento leghista, ma più moderna,
magari più simpatica, rassicurante e
soprattutto “colta”.
Al di la delle facili
battute questo non ha fatto altro che
peggiorare la precedente situazione: ad una
politica culturale improvvisata e
raffazzonata è succeduta una assoluta
mancanza di programmazione.
A prova di quanto appena
detto l’annullamento della mostra alla Gran
Guardia di Joan Mirò prevista dal 22 giugno
al 9 settembre di quest’anno e che doveva
completare, con la mostra sul Settecento, un
percorso storico artistico che arriva fino
all’arte moderna.
La mancanza di politica
culturale ha avuto inevitabilmente una
ricaduta anche sul turismo e gli operatori
di questo settore hanno recentemente fatto
pervenire al sindaco il loro malcontento.
Dice infatti Silvia Nicolis, presidente
della sezione turismo di Confindustria in
una recente dichiarazione,
“Verona deve
puntare sulla cultura attraverso la nuova
collaborazione tra istituzioni e
imprenditori: per vincere la crisi servono
eventi di grande richiamo internazionale»
ed inoltre "Il
momento è davvero difficile: la crisi si fa
sentire e il settore sul quale più dovrebbe
puntare il turismo a Verona, cioè la cultura,
è proprio quello sul quale si abbattono i
tagli maggiori ...... Per un turismo più di qualità
mancano le mostre”.
Il pensiero della Dott.ssa Nicolis non
fa una piega; c'è solo un piccolo appunto da
fare, e cioè in questi ultimi anni
Confindustria è stata partecipe o no
all'ascesa di questa mediocre classe
politica veronese e se si di che cosa ci si
deve lamentare ora?
In effetti se mancano
iniziative di qualità, buone
idee e una seria programmazione
come è pensabile
attrarre investitori e
visitatori
incrementando quindi il turismo?
Come è possibile solo immaginare che in una
città ricca di storia e di bellezze
artistiche come la nostra la delega alla
cultura sia nelle mani del sindaco che come
tutti sanno ormai è sempre più presente nei
palazzi alti della politica regionale e
nazionale e sempre meno a Palazzo Barberi?
Eppure
luoghi o contenitori, come è di moda
chiamarli ora, in cui programmare eventi
culturali Verona ne offre molti; ma come
vengono utilizzati?
Oltre alla
Gran Guardia abbiamo
il Palazzo della Ragione, ma
praticamente inutilizzato
se non per sporadici eventi, il
Teatro
Romano
che oltre a essere usato per
l'Estate Teatrale viene purtroppo utilizzato
anche per molti altri eventi di dubbio
carattere culturale, mentre l'Arena ormai
è appannaggio di una serie di eventi
musicali che hanno in comune solo la scarsa
qualità, mentre Palazzo Forti, sede dell'ex
Museo d'Arte Moderna, è ora sede di un mini
Museo della Lirica.
Forse per Tosi la politica culturale
cittadina non conta nulla o ritiene che
siano sufficienti tre o quattro mostre e
qualche inaugurazione e non necessiti invece
di un impegno costante,di
creatività
e di energie da spendere.
Anche il fallimento dell’estate areniana
2012 va inquadrato in
quest’ottica; il festival lirico quest’anno
ha avuto meno spettatori e meno incassi, ma
quello che preoccupa di più è che non si
intravvede nei vertici della fondazione
alcun segnale di inversione e di autocritica.
Eppure basterebbe proiettare lo sguardo a
quanto succede non tanto lontano da noi e
precisamente a Salisburgo dove il locale
festival attira oltre che
un pubblico sempre
più numeroso anche ingenti capitali privati,
frutto di una saggia e collaudata
programmazione e di una dirigenza che, a
differenza della nostra, non è legata a
questa o a quella cordata politica.
E’ interessante a tal proposito leggere la
nota sulla crisi del festival areniano
prodotta da FdS., del PSI e di SEL di Verona
che si trova allegata a questa pagina.
Anche la politica museale del nostro comune
non fa intravvedere niente di buono; lo
spostamento dalla vecchia sede di Lungadige
Porta Vittoria del Museo di Storia Naturale
a Castel S.Pietro, destinazione certamente
non consona dal punto di vista logistico in
quanto sarebbe stata più funzionale
presso
l’Arsenale, la chiusura del Museo d’Arte
Moderna a Palazzo Forti per far nascere un
Museo della Musica che occupa solo
parzialmente le stanze
utilizzate precedentemente, fanno nascere il sospetto
che all’amministrazione comunale non
interessi tanto la cultura quanto ricavarne
il più possibile dalla vendita a privati
delle aree non più
utilizzate.
Per saperne di più:
- La lirica a Verona retrocessa in serie B |
Consulta qui |
- Castel S.Pietro e la nuova sede del museo di Storia Naturale |
Consulta qui |
- Museo dell'Opera Lirica (dal blog Veronaspritz) |
Consulta qui |
- Il duo Tosi-Biasi fa spettacolo (dal blog Veronaspritz) |
Consulta qui |
- Niente cultura, niente sviluppo (dal blog Veronaspritz) |
Consulta qui |
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L'assessore
Perbellini alla mostra sul Settecento alla
Gran Guardia (da L’Arena.it del 3.3.2012)