Ci risiamo; di nuovo la tifoseria
ultras dell’Hellas ha dato il meglio di se, sabato 20
ottobre, allo stadio di Livorno inscenando uno
spettacolo a dir poco vergognoso, riprovevole
e intollerabile,
otraggiando con dei cori accompagnati dal
saluto romano la memoria di Morosini,
calciatore del Livorno morto lo scorso campionato
durante una partita di calcio.
Gesto squallido che ha offeso profondamente il
sentimento di molte persone e infangato la nostra città.
Ma non è di questo episodio specifico
che vogliamo ora parlare, quanto
del clima ormai detestabile e insopportabile che si vive
in certi ambienti e settori della nostra città, dove
atteggiamenti e comportamenti sembrano dettati
dall’assoluta mancanza di regole sociali e democratiche,
di sopraffazione verso gli altri e da una sensazione di
onnipotenza nella quasi certezza dell’impunità.
Aggregazioni e i luoghi di ritrovo
legati a movimenti di ispirazione nazifascista, che
hanno dato origine nel recente passato
a numerosi episodi di violenza
accaduti in città, sono
certamente da considerare luoghi in cui
coltivare e fomentare questo clima di inolleranza e
malessere sociale, ma il tifo ultras veronese ne è certamente un
altro, in quanto anche lì si sono manifestati e vengono
volutamente evidenziati caratteri ideologici di natura
antidemocratica, fascista e di sopruso verso i
cosiddetti “diversi”.
Prova di quanto appena asserito è il
coinvolgimento in alcuni episodi di violenza di
esponenti della tifoseria ultras dell’Hellas, come per
esempio la feroce aggressione di un ragazzo a
Castelnuovo nello scorso mese di luglio da parte di
quattro giovani di estrema destra e legati alla curva
sud, al pestaggio e tentativo di omicidio nei confronti
di un srilankese, per il tentativo di spingerlo sotto un
autobus, lo scorso dicembre, a cui ha partecipato
Michele Rossi, ora coinvolto anche per l’aggressione
prima citata di Castelnuovo.
Non possiamo dimenticare inoltre
un’altra feroce aggressione compiuta nel gennaio 2009,
questa volta ai danni di una giovane donna colpita al
volto con un pesante posacenere, colpevole solo di avere
protestato per i cori razzisti e inneggianti al nazismo
intonati da un gruppo di tifosi ultras.
Ma uno degli episodi più eclatanti
risale al luglio 2011 quando un gruppo di circa
venti ragazzi appartenenti alla tifoseria dell’Hellas
dettero vita ad una azione squadristica, con relativo
pestaggio di un giovane di colore, a Caprino presso
l’Havana Volley Club.
Questi episodi
portano a dire che all’interno delle frange estremiste
del tifo veronese si annidano personaggi violenti,
razzisti e criminali e da tali personaggi il tifo ultras
ne è purtroppo rappresentato.
Questo non significa che
tutto il clima di intolleranza e prepotenza
che si respira in città è dovuto alla
presenza di violenti nel tifo veronese,ci
mancherebbe altro, ed infatti ben altri
personaggi, magari ancora più violenti,
provenienti da organizzazioni politiche
della destra radicale si sono resi
responsabili di atti di estrema brutalità
nei confronti, in alcuni casi, di indifesi e
in altri di quelli che apparivano “diversi”
i loro occhi.
Ricordiamo tutti
l’omicidio Tommasoli, avvenuto presso Porta
Leoni nel maggio 2008, l’aggressione nel marzo
dello stesso anno di tre militari
"meridionale e tifosi del Lecce" ad opera di alcuni giovani tra i
quali Andrea Miglioranzi,
capogruppo della Lista Tosi nella
precedente e nell’attuale giunta,
e altre aggressioni di
appartenenti alla Fiamma Tricolore
nei confronti di
giovani
del centro sociale La Chimica
o del
circola Malacarne in Veronetta.
Verrebbe da dire che è
giunta l’ora che le autorità politiche diano
segnali forti ed inequivocabili,
messaggi
chiari a chi ha fatto della prepotenza e del
sopruso il proprio stile di vita.
Già, ma per quanto
riguarda la nostra classe politica presente
in Consiglio Comunale, quali messaggi può
dare e quali valori trasmettere?
A trasmetterli non può
essere certamente il sindaco, già condannato
in via definitiva per razzismo e difensore
delle frange estreme delle Brigate Gialloblu,
come
non possono essere neanche altri esponenti
della Lista Tosi, oltre al già citato
Miglioranzi, molti dei quali
provenienti da
movimenti di estrema destra, come neppure
lo possono alcuni consiglieri provenienti da
Alleanza Nazionale, presenti nella
precedente maggioranza consigliare, ma che
ora siedono nelle file dell’opposizione.
Cosa possiamo dire
infatti del nostro sindaco, quando, solamente
a pochi giorni dalle scuse a nome della
città per i fatti di Livorno, dichiara “ I
tifosi del Verona sono come glia altri, non
peggio ” ed
inoltre
“Su cinquemila che vanno
in curva Sud allo stadio di Verona, ci sono
venti deficienti. Il punto è solo questo.
Dunque continuerò ad andare in curva” oppure
quando, all’indomani di disordini e danni
provocati dai supporter del Verona a Varese
nel dicembre dello scorso anno, si è fatto
portavoce dei tifosi presso il Questore di
quella città per limitarne le conseguenze.
Cosa
possiamo dire inoltre della stampa e dei
media di questa città, ormai a completo
servizio dei potenti e in primis del sindaco;
pochi infatti sono i casi in cui qualche
giornalista ha espresso
qualcosa di più che non le solite e
generiche condanne come “ … sono solo una
ventina i violenti, tutti gli altri sono a
posto…”, oppure “ … costoro non possono
rappresentare la nostra città…”, come pure
“… l’intera città li condanna…”.
Siamo stanchi di sentire interventi di
psicologi e altre "colte" personalità dire
che questo stato di cose è dovuto alla
mancanza di valori e al disagio sociale; alla
mancanza di valori ci si oppone con la
cultura e con l'interesse per il prossimo e
per il bene comune, al disagio sociale si
devono contrapporre politiche mirate e precisi progetti a favore della
cittadinanza.
Non vediamo però, nell'attuale
giunta di Palazzo Barbieri, nulla di tutto
questo.
Resta il
fatto che, al di là di una
facciata onesta e perbenista, la nostra città
soffre anche di prepotenza e di soprusi e la
nostra giunta, nei suoi componenti, ne
rappresenta uno specchio veritiero.
Prepotenza verso i più deboli, perpetrata da
una amministrazione che non sa dialogare
con le fasce più bisognose della nostra
popolazione e soprusi perché moltissimi
sono i casi ormai in cui la legalità di taluni
processi amministrativi è stata
opportunamente omessa per
favorire i soliti noti,
anche con notevole
dispendio di denaro pubblico, come per
esempio per la sponsorizzazione dell’Hellas
da parte dell'AGSM, azienda con capitale interamente
del Comune, per un valore di 700.000 €.
Non si vedono attualmente segnali
incoraggianti e tutto fa presagire che il
nostro sindaco e la sua giunta non daranno
alcun segnale di discontinuità con il
passato; basterebbe però
poco, come per
esempio, cominciare
a far mancare da
parte dell'amministrazione l'appoggio,
il sostegno e
la protezione a
tutti i violenti,
tifosi o non tifosi che siano.
Costante attenzione, controllo, presenza
sul territorio e immediatezza nel denunciare
quanto di illegale viene
ravvisato, unito ad
una tenace azione della Magistratura, potrà
essere la nostra unica arma, in attesa delle
prossime elezioni amministrative.
Per saperne di più:
Il sindaco
Tosi e le
sponsorizzazioni |
Consulta qui |
Ricorso al
TAR per
mancata
consegna
documentazione
relativa
alla
sposorizzazione
AGSM-Verona
Hellas |
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Verona viene
definita
come città
violenta e
razzista-Tosi
non dice
nulla? |
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Roma e
Verona, due
città i cui
sindaci sono
stati eletti
sull'onda
emotiva
della paura
dello
straniero e
del
"diverso" |
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Tosi, "quei
bravi
ragazzi"
della curva
e i DASPO |
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|
C'è
qualcosa di
nuovo oggi nel
il sole,
anzi
d'antico |
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142esimo
anniversario
della presa
di Porta
Pia, ma Tosi
nega la
ricorrenza |
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