"Torniamo a scuola" convegno sulla riforma scolastica organizzato dal PSI vicentino |
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UN IMPORTANTE APPUNTAMENTO A VICENZA PER PARLARE SULLA RECENTE RIFORMA SCOLASTICA "LA BUONA SCUOLA" CON NENCINI, I SENATORI CENTINAIO E BLUNDO, IL DEPUTATO DE MENECH, MARIATERESA DI RISO DI SEL E ROSSI DELLA FLCCGIL Dopo un'estate trascorsa tra polemiche e divergenze, dentro e fuori la scuola, dimostrazioni studentesche e di insegnanti, referendum abrogativi e azioni di contrasto proposti da alcune forze politiche, una importante occasione per conoscere e far chiarezza sul nostro sistema scolastico in profonda trasformazione per effetto della riforma “La Buona Scuola” che tante novità ha portato, ma non sempre chiare nella loro attuazione, è stato l’incontro organizzato dal PSI vicentino lunedì 28 settembre presso la sala convegni del chiostro di S.Corona e denominato “Torniamo a scuola”, rivolto alla società civile, ai cittadini e a tutti coloro che operano nelle istituzioni scolastiche, insegnanti in primo luogo. Spiegava Luca Fantò,organizzatore del convegno e segretario del PSI vicentino oltre che referente regionale PSI per il settore scuola, per illustrare alla stampa il senso dell’incontro “ La confusione non può mai essere foriera di azioni positive e il vuoto normativo riguardo, per esempio, l'utilizzo dei collaboratori dei dirigenti scolastici sta determinando comportamenti diversi negli istituti della nostra regione. Per chiarire questi e molti altri dubbi, che coinvolgono non solo il mondo della scuola, ma soprattutto chi nella scuola non lavora, abbiamo organizzato un dibattito pubblico che ha lo scopo di informare sullo stato di avanzamento della riforma Renzi, attraverso un confronto tra le posizioni prese dalla maggioranza politica, dalle opposizioni e dai sindacati ”. Al convegno, moderato dal Dott. Giovanni Coviello direttore di Vicenzapiù, hanno partecipato il nostro segretario Riccardo Nencini, i Senatori Enza Blundo (5 stelle), arrivata però quasi a conclusione del dibattito a causa di un ritardo ferroviario, e Gian Marco Centinaio (Lega), l'onorevole Roberto De Menech (PD), il segretario Flcgil Luigi Rossi e la responsabile nazionale scuola di SEL Mariateresa Di Riso. Bisogna dar atto a Fantò del coraggio messo in campo nell’invitare e mettere seduti allo stesso tavolo di confronto esponenti così diversi, spesso agli antipodi, per orientamento politico e di approccio alla riforma e merita un plauso l’impegno dei compagni vicentini profuso nella buona riuscita del convegno. Numerosa la partecipazione del pubblico, costituito per la maggior parte da insegnanti provenienti non solo dal Veneto ma anche dalla Lombardia e che ha visto seduti in sala tra l’altro anche Giancarlo Volpari, responsabile nazionale scuola del PSI, Ennio Tosetto, consigliere comunale e provinciale del PSI vicentino e Giuseppe Mattiello, coordinatore PSE di Vicenza ed altri esponenti politici del PD vicentino. Fantò nella sua presentazione ha focalizzato l’attenzione verso i numerosi aspetti positivi della Legge 107/2015, come gli investimenti nell'edilizia scolastica e l'assunzione dei docenti, dato che " la precarietà del corpo docente è precarietà nell'insegnamento ", facendo però presente che nella riforma rimangono ancora alcuni aspetti irrisolti e controversi. Nencini ha avuto il compito di portare la voce del Governo e ha esposto la sua posizione favorevole incentrando il suo intervento su alcuni aspetti fondamentali della riforma come i fondi nell’edilizia dopo decenni di mancati finanziamenti " sui fondi e le risorse destinate dalla riforma alle istituzioni scolastiche, mai come ora in termini finanziari ", sulla stabilizzazione e assunzione di centomila precari dopo dodici anni di mancato turnover, della valutazione di merito interna dei docenti per offrire un elevato standard qualitativo dell’insegnamento, sulla chiamata diretta dei docenti da parte del dirigente, sul nuovo rapporto tra scuola e mondo produttivo e del lavoro, come su alcuni aspetti ancora migliorabili come il finanziamento della scuola pubblica che necessita di risorse aggiuntive come maggiori finanziamenti sono necessari per la ricerca e per far rientrare nel nostro Paese i ricercatori che lavoro presso le università straniere. Altra voce favorevole alla riforma è stata quella dell’On. De Menech che ha ricordato come La Buona Scuola ha messo mano, cercando di migliorarle, a vecchie situazioni ereditate, mentre l’esecutivo ha trovato non poche difficoltà nel “ mettere insieme l'organizzazione del sistema con la conoscenza e, quindi, l'ottica della stabilizzazione dei docenti come rinforzo dell'organizzazione “; il punto fondamentale della riforma, sottolinea De Menech, è nel mettere gli studenti al centro del processo riformatore, partendo dalle loro necessità. Gli altri interventi, a cominciare dal Senatore Centinaio, sono stati tutti contrari alla riforma, sia per quanto concerne gli aspetti che per i contenuti; il senatore della Lega dice “ si è trascurata la didattica e si è favorita solo una parte di docenti a scapito di coloro che insegnano nelle scuole da anni e che non sono rientrati nel piano straordinario di assunzioni per lo meno in questa fase “ fortemente critico al metodo utilizzato per le assunzioni dei docenti dalle graduatorie ad esaurimento (GAE) penalizzando quelli inseriti nelle graduatorie di istituto. Luigi Rossi, segretario nazionale FLC della CGIL, nel suo intervento ha voluto sottolineare come nella riforma rimangano ancora insoluti alcune problematiche legate alla sperequazione del rapporto tra istruzione, formazione e lavoro oltre che a " contenere elementi anticostituzionali, poiché attacca il contratto di lavoro, i lavoratori stessi, siano precari o stabilizzati, e la collegialità delle attività scolastiche “ Un altro concetto sviluppato da Rossi, ma successivamente ripreso anche da Mariateresa Di Riso di SEL, riguarda come il rapporto in Italia tra il Pil e la spesa scolastica sia tra i più bassi in Europa. L’esponente di SEL ha ribadito sulla necessità di investire sul sapere e nell’istruzione, a maggior ragione in momenti di crisi come gli attuali; infatti la Di Riso, in merito al metodo didattico contenuto nella riforma afferma “ manca il confronto con la pedagogia, se solo si analizza l'approccio sciocco alla valutazione in essa contenuto, che dimentica la formazione degli adulti, la cosiddetta formazione permanente, che non vengono nemmeno presi in considerazione, e che non mette al centro lo studente “ Anche il pubblico presente, costituito nella maggior parte da insegnanti precari, ha avuto modo di far sentire le proprie opinioni, ma purtroppo a volte in maniera troppo irruente e tale da lasciare nei restanti presenti la sensazione che parlassero di problemi specifici interessanti a singoli piuttosto che di tematiche complessive della riforma. Temi infatti importanti come il trasferimento dei docenti in sedi lontane dalla loro residenza, il funzionamento non ottimale se non addirittura scadente della rete internet tale da vanificare l’utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica, le graduatorie di istituto penalizzate a favore delle graduatorie ad esaurimento, non hanno avuto nel dibattito che è seguito agli interventi degli oratori una analisi precisa e orientata al “ bene comune “, come dice De Menech, da parte degli insegnanti presenti, basati invece quasi esclusivamente a casi personali. A maggior ragione quindi risulta apprezzabile e lodevole l’impegno profuso da Fantò e dal PSI vicentino nell'organizzazione di questo importante convegno con l'intento di voler far emergere le opinioni anche di chi la scuola la vive tutti i giorni, pur comprendendo che in molti casi si sarebbero levate nei confronti dei rappresentanti delle forze governative di maggioranza voci di dissenso e di insoddisfazione. Potrebbe interessarti:
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