La conferenza di Parigi sul clima |
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DAL 29 NOVEMBRE ALL'11 DICEMBRE 2015 LA CAPITALE FRANCESE ACCOGLIE LA CONFERENZA MONDIALE DELL'ONU SUL CLIMA DENOMINATO COP 21. SONO ATTESI 150 CAPI DI STATO E GOVERNO TRA CUI IL PREMIER RENZI All’appuntamento con la conferenza mondiale sul clima denominata Cop 21 e che si sta svolgendo in questi giorni a Parigi il mondo giunge con una certa apprensione dovuta ai recenti attentati che hanno seminato terrore e morte nelle strade della capitale francese. In forse dopo i fatti tragici del 13 di novembre il Presidente Hollande ha voluto fortemente questo summit in cui prenderanno parte i principali leader del pianeta, a partire da Barack Obama, presidente americano, e da Xi Jinping, alla guida della Cina dal 2013, rappresentanti dei due paesi in testa nella speciale classifica dei paesi produttori di gas serra; altre presenze annunciate l'indiano Narendra Modi, il russo Vladimir Putin e il nostro premier Renzi. " Sarà un momento di speranza e solidarietà “ ha affermato il presidente francese confermando l’importante appuntamento e inoltre ha ribadito la necessità di arrivare a un accordo " ambizioso e vincolante ", perché " se non è vincolante, non sarà credibile". Non sarà facile ne tantomeno semplice raggiungere un accordo, ma questo deve essere un obiettivo assolutamente perseguibile, in gioco c'è il futuro del pianeta; la mancata sigla di un nuovo accordo globale sulla lotta ai cambiamenti climatici, che rischiano di cambiare il volto della Terra rendendo invivibili ampie zone del pianeta e distruggendo interi ecosistemi , può costare infatti centinaia di miliardi l’anno già nel 2050. " Sono ottimista su ciò che potremo raggiungere, perché ho già visto l'America fare incredibili progressi negli scorsi sette anni“ scriveva il presidente Usa, Barack Obama, prima di partire da Washington sulla sua pagina Facebook e aggiungeva che il summit " è anche una occasione per essere solidali con il nostro più antico alleato, solo due settimane dopo i barbarici attacchi laggiù, e di riaffermare il nostro impegno per proteggere il nostro popolo e il nostro stile di vita dalle minacce terroristiche ". Due settimane dove i potenti della terra discutono di clima, conseguenze dei cambiamenti climatici e di economia, per giungere ad un nuovo accordo mondiale sui gas serra. Ma non sarà scontato un risultato positivo, gli interessi in ballo sono giganteschi ed è proprio in essi che va cercata l’attuale stallo delle politiche geoclimatiche; non bisogna andare troppo in là con la memoria per ricordare il nulla di fatto che seguì la conferenza sul clima di Rio de Janeiro del 1992, dove la speranza di una nuova e vera strategia climatica sembrava a portata di mano. Poco o nulla di concreto in realtà, da allora, è stato fatto a livello mondiale e in Italia nessun provvedimento adottato ha potuto incidere positivamente sulle cause e gli effetti di un inquinamento ambientale sempre più pericoloso. Ed anche in questo summit non mancano le divergenze; i colossi asiatici India e Cina sono nettamente contrari ad una limitazione sulle centrali a carbone nonostante, soprattutto in Cina, i livelli di polveri sottili nell’aria sono spaventosamente alti. Ma non solo i potenti si sono mobilitati per il clima, anche le persone normali hanno partecipato a centinaia di manifestazioni in tutto il mondo, a cominciare da quella di Parigi dove circa 10.000 persone hanno formato una catena umana nei viali della città e depositando in Place de la Republique 22.000 scarpe, tra cui quelle di Papa Francesco e del Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon, in rappresentanza di coloro che non hanno potuto dimostrare il loro sostegno ad un accordo reale per il clima a causa del divieto di manifestazioni pubbliche nella capitale francese a seguito degli attacchi terroristici. Nulla da dire invece sul “déjà vu” che ha visto sempre Place de la Republique diventare scenario di disordini dovuti ad alcune frange di anarchici e anti-capitalisti che hanno usato anche le candele e i vasi lasciati in omaggio dei morti delle stragi per colpire le forze dell'ordine; incidenti stupidi, inutili, spettacolo solo per telecamere e media e serviti solo per dare validi argomenti a movimenti reazionari e contrari alla conferenza. Come si è detto è stato tutto il mondo in marcia domenica pomeriggio, da Berlino ad Aukland, da Madrid a Bogotà, per manifestare contro i cambiamenti climatici; anche Roma ha raccolto l'appello e un corteo, con in testa la Presidente della Camera Laura Boldrini e l’ambasciatrice di Francia Catherine Colonna, nel primo pomeriggio è partito da Campo de' Fiori sfilando per le vie della Capitale fino ad arrivare ai Fori Imperiali. La problematica ambientale è effettivamente una esigenza sentita dal basso , presente nelle coscienze di tutti, la cui soluzione, sicuramente difficile e che implica problematiche tra loro diverse ma strettamente collegate come l’economia, lo sviluppo agricolo, la biodiversità, lo sviluppo industriale, si deve trovare probabilmente in primo luogo proprio a livello personale, attraverso una maturazione culturale e sociale. Non è forse vero che è proprio la gente comune che paga quotidianamente i costi di un inquinamento sempre più intollerabile con aumento delle malattie incurabili e numero sempre maggiore di decessi?
A conferma di quanto sopra è’ proprio di questi giorni la notizia che l’Italia
detiene a livello europeo il non tanto invidiabile record di morti premature a
causa dell’inquinamento, ben 84.000 decessi su 491 mila. Tre gli agenti killer responsabili del record negativo: le micro polveri sottili(Pm2.5), il biossido di azoto (NO2) e l’Ozono presente nei bassi strati dell’atmosfera (O3); ad attestarlo è un rapporto dell’Aea (Agenzia europea dell’ambiente). La necessità di cambiamenti che il problema ambientale esige pone i partiti in prima linea nella ricerca di soluzioni e il PSI non si è certamente tirato indietro o svincolato da questo compito. L’On. Pastorelli, deputato PSI e componente della Commissione Ambiente della Camera, infatti ha presentato degli emendamenti alla legge di stabilità che vanno proprio in questa direzione; dice infatti “ Alcune mie proposte di modifica prevedono l’eliminazione dei regimi di favore per i combustibili fossili e la ridefinizione delle accise con obiettivi che vadano a tutela dei beni ambientali. Altri emendamenti mirano alla diffusione di una mobilità alternativa tramite incentivi alle imprese finalizzati al rinnovo del parco veicolare con mezzi a basso impatto ambientale o attraverso importanti sgravi fiscali per l’acquisto di veicoli elettrici. Già lo scorso aprile presentai una proposta di legge che contempla ingenti detrazioni per chi acquisisce un’auto elettrica utilizzata per il trasporto pubblico. Un provvedimento che farebbe da apripista per la definitiva diffusione dell’auto elettrica in Italia e che porterebbe il nostro Paese al passo dei grandi paesi europei ”. In tema ambientale quindi anche per l’Italia è arrivato il momento di agire e il Psi agirà sicuramente da pungolo a tutela di un miglioramento e della salvaguardia dell’ambiente e a favore della salute dei cittadini. Potrebbe interessarti:
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