La
volontà di favorire l'alternativa al nulla
di è al centro degli incontri ormai
quotidiani tra le forze del centrosinistra
(PD, SEL, FdS, IdV e PSI)
Verona ormai non è più governata. Le
divisioni profonde attuali e di prospettiva
nel centrodestra rendono Verona una nave
abbandonata tra i marosi. Sindaco in testa,
sono tutti impegnati a lavare i panni
sporchi, anche pubblicamente, e a litigare
sul futuro del loro stesso governo.
Se a Verona il governo nazionale ha
tolto circa 45 milioni di euro in un anno,
ha imposto i ticket sanitari e impone
l’aumento dei biglietti degli autobus ed il
premio sulle assicurazioni auto, la colpa è
anche di Tosi e di quei sindaci come lui che
hanno sempre appoggiato questo Governo e
adesso per non affondare insieme ne prendono
le distanze e addirittura scioperano contro.
Il voto
amministrativo 2012 sarà una partita
importante con ricadute anche nazionali: la
vittoria a Verona sarebbe un grande
risultato per i veronesi e darebbe un
segnale al Governo favorendo l’alternativa
di cui c’è bisogno in Italia.
Questa convinzione sta favorendo la
qualità del confronto programmatico tra i
partiti del centrosinistra che hanno una
chiara percezione di essere sempre più
interlocutori della società che, di fatto, è
stata emarginata da Tosi.
Verona è ferma. Non un progetto per il
futuro è stato portato avanti (se non
devastanti come il Traforo e gli
inceneritori di Cà del Bue) e la città è
stata usata da Tosi solo per i suoi scopi
nazionali e interni alla Lega. E’
molto più interessante la poltrona di Bossi
che non gli interessi dei veronesi.
Il
Centrosinistra è in campo per unire tanti
veronesi che hanno a cuore un progetto di
città sul quale costruire il futuro che
vogliamo, soprattutto per dare speranza ai
giovani. La mobilità, l’area metropolitana,
il lavoro, la crescita economica e
infrastrutturale nella sostenibilità
ambientale, i rapporti sociali, le politiche
per i più svantaggiati e per la famiglia, i
giovani e la qualità della vita sono i temi
fondanti dell’alleanza.
Il candidato, che deve guidare la
strategia per la città e, coerente con il
disegno, deve parlare a tutta la città, alle
realtà interessate al governo del territorio
e avere un rapporto positivo con la società
civile, sarà scelto con le primarie che
saranno svolte nel mese di dicembre. Le
primarie sono un’opportunità: i veronesi si
impadroniscono di una scelta, quella del
proprio sindaco, che conterà sul futuro
della città.
Il
centrosinistra riconosce il ruolo che hanno
maturato i tanti comitati civici e le
associazioni del territorio, anche perché i
temi trattati, Cà del Bue, traforo,
socialità, inquinamento, sono parte di un
fronte comune. L’apertura dello strumento
delle primarie consente la valorizzazione di
tutte le specificità presenti ed il
confronto sul programma può consentire di
avviare percorsi comuni per un governo della
città aperto, partecipato, solidale che
operi nell’interesse di tutti i cittadini ed
in modo alternativo.
Per favorire la diffusa voglia di
partecipazione, è nostro imperativo
ascoltare tutti i portatori di interesse
presenti in città e creare un nuovo senso di
appartenenza che aiuti Verona ad essere
città dell’Europa, campo ideale e necessario
per qualsiasi progetto di sviluppo.
Partito Democratico
Italia dei Valori
Federazione della Sinistra
Sinistra Ecologia e Libertà Partito Socialista Italiano