Adesso parlateci di Bibbiano
Riportiamo l'articolo pubblicato sull'Avanti! on line del 4 dicembre.
" Leggeremo il testo, ma sin d’ora parliamo davvero di Bibbiano, della carcerazione preventiva, delle accuse spacciate per condanne, del circuito mediatico-giudiziario, del giusto processo, della presunzione di innocenza ”, così il Costituzionalista Stefano Ceccanti commenta la sentenza della Cassazione che giudica illegittimo l’arresto del sindaco Andrea Carletti.
Il sindaco di Bibbiano accusato di abuso di ufficio e falso per l’affidamento di locali per la cura di minori, può riprendere il suo mandato, ma nel frattempo la ‘macchina del fango’ si è già messa in moto da tempo e ha mosso contro il Primo cittadino di quel Paese ogni sorta di accusa.
“Dopo la revoca delle misure, Andrea Carletti da oggi può tornare a fare il sindaco in municipio a Bibbiano, nel pieno delle sue funzioni”, ha infatti detto il Prefetto di Reggio Emilia, Maria Grazia Forte.
" Tecnicamente poteva già farlo quando il 20 settembre scorso gli sono stati revocati gli arresti domiciliari ”, ha precisato il Prefetto che aveva temporaneamente sospeso il sindaco dal suo ruolo vista la natura restrittiva delle misure cautelari, ma il Riesame avendo applicato l’obbligo di dimora (Carletti è residente ad Albinea, in un altro Comune) il primo cittadino non poteva mettere piede in sede.
Una sospensione che, dopo la decisione della Suprema Corte, cade automaticamente senza bisogno di ulteriori atti o revoche prefettizie.
Però il danno è fatto e sono stati portati sul banco degli imputati persone che nulla hanno a che fare con l’indagine (Angeli & Demoni). Finendo per danneggiare, prima di tutti, i bambini e le bambine che la stessa campagna mediatico-politica sostiene di voler difendere.
Non dimentichiamo infatti la manifestazione di Pontida con la bambina ‘usata’ come prova dal leader della Lega, Matteo Salvini, le lunghe dichiarazioni in Tv e testimonianze volte a screditare un Partito, una comunità (Lgbt) e una parte politica che ha sempre tutelato i diritti civili.
Persino l’attuale candidata alla presidenza della regione Emilia Romagna, Lucia Borgonzoni, si è ‘esposta’ arrivando in Parlamento con la maglietta “parlateci di Bibbiano”.
“Ora, cara Borgonzoni, parlatene voi di Bibbiano se avete una dignità – dice Stefano Vaccari, della segreteria nazionale Pd – e fatelo per chiedere scusa e dire che avete giocato con la vita di una persona.
A questo punto chi risarcirà il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, dal linciaggio mediatico e politico di cui è stato vittima in questi mesi?
La giustizia sta accertando l’andamento dei fatti e noi siamo con i magistrati che svolgono il loro lavoro con professionalità e competenza.
Ma coloro che hanno usato e strumentalizzato biecamente questa vicenda per cercare di trarre vantaggi politici con una campagna diffamatoria, distillando quotidiano veleno, devono solo chiedere scusa”.
Adesso il tifo da stadio si è placato, ma a cavalcare la vicenda non è stata solo la Lega, ma anche il M5S al governo con il Pd, che ha rivelato così tutta la sua natura giustizialista.
Non a caso è il leader di Italia Viva a ricordarlo stamattina: “Vi ricordate la storia di Bibbiano? L’attacco violento di Lega e Cinque Stelle al sindaco? Le pagliacciate in Parlamento e sui social con lo slogan “Parlateci di Bibbiano?”.
Bene. Ieri la Cassazione ha detto che quel sindaco non doveva essere arrestato. Una montagna di fango vergognosa contro un uomo che non meritava quel trattamento”.
“Ricorderete come l’arresto venne usato: il grimaldello per costruire la battaglia politica di chi ha più a cuore i sondaggi che la verità”. Così Matteo Renzi su fb.
“La giustizia è una cosa seria. Lasciarla in mano – aggiunge – ai giustizialisti rende questo Paese un posto barbaro. In attesa che qualcuno chieda scusa, un abbraccio a quel Sindaco.
Non smetteremo mai di chiedere giustizia e verità contro il populismo e gli slogan. No, non smetteremo MAI”.
Redazione de l'Avanti! on line