Il
segretario del Psi, Riccardo Nencini , ha
presentato in Conferenza Stampa alla Camera,
con il presidente dei
deputati socialisti, Marco Di Lello e i
parlamentari del Psi ‘L’Atto Unico per il
Lavoro’, il ddl del Psi declinato in 13
articoli con cui i socialisti chiedono che
vengano introdotte
misure per garantire sostegno al reddito per
i disoccupati, politiche di inserimento nel
mondo del lavoro,
tutele per i lavoratori atipici, maggiore
inclusione sociale e un circuito virtuoso
lavoro-formazione.
Tra
le coperture finanziarie indicate, un
utilizzo pieno dei fondi europei oggi
inutilizzati (soprattutto nel
Mezzogiorno dove il tasso di disoccupazione
è più alto), la tassazione
con l’aliquota più alta dei giochi
pubblici, un’imposta straordinaria del 50%
sui profitti delle attività
del gioco d’azzardo (per contrastare, così,
la ludopatia), finanziamenti da parte delle
Regioni con le quote
del Fondo Sociale europeo relative alla
formazione professionale.
Questi,
in breve, i punti salienti del ddl del Psi:
-
L’offerta, per i giovani con
meno di 25 anni (30 per il
laureati), di un lavoro o
attività di
formazione entro 4
mesi dal termine degli studi
o dopo essersi iscritti ad
una lista di
disoccupazione.
-
L’istituzione di un ‘Agenzia
Nazionale del Lavoro’ (istituita
presso il Ministero del
Lavoro), con la quale
per i giovani che non
abbiano trovato un lavoro
dopo quattro mesi, si
fornisce un servizio
pubblico di apprendistato,
percorsi educativi o di
formazione. Un
servizio di
consulenza e guida alla
carriera ‘ad hoc’ per ogni
giovane che si avvicina al
conseguimento di un
titolo di studio.
-
Sistema duale di istruzione
(da attuare tramite
l’Agenzia Nazionale del
Lavoro): è
l’acquisizione delle
competenze necessarie per i
lavoratori tramite la
combinazione della
formazione in azienda
e corsi in scuole
professionali. I programmi
dovrebbero includere
opportunità di
offerta di contratti a tempo
indeterminato per le imprese
di una certa
dimensione (almeno 15
dipendenti).
-
Sgravi contributivi pari al
50% del costo degli oneri
previdenziali ai datori di
lavoro che
assumono a tempo
indeterminato al termine
dell’apprendistato, di
sistema duale di istruzione
o dopo il periodo di
prova.
-
Reddito minimo di
cittadinanza non a carattere
universalistico ma da
erogare a chi si trova
sotto la fascia di
reddito di povertà, a chi ha
perso il lavoro; è legato
alla ricerca di
un’occupazione e alla
frequenza di corsi di
formazione.
-
La non ‘manomissione’ della
‘tutela reale’ dell’art 18
dello Statuto dei Lavoratori,
e
l’allungamento periodo di
prova per 1 anno per i
lavoratori (prima di essere
assunti),
rispetto ai tempi più
brevi già previsti dalla
contrattazione collettiva.
Durante l’anno di
prova è possibile la
recessione del contratto da
entrambe le parti.
-
Estensione delle tutele per
malattia e materinatà dei
lavoratori atipici.
L’inclusione,
dunque, dei
lavoratori a progetto,
titolari di P.IVA, precari,
nelle tutele garantite ai
lavoratori
subordinati.
-
Istituzione di un fondo per
la riduzione del cuneo
fiscale, cioè della
pressione fiscale che
grava sulle buste
paga lavoratori dipendenti e
a progetto.
Per saperne di più:
Conferenza
stampa per
la
presentazione
del DDL
"Atto Unico
per il
Lavoro" |
Vai al video |
Testo del
DDL "Atto
Unico per il
Lavoro" |
Consulta qui |