Mauro Del Bue " Ascoltando Claudio " |
MAURO DEL BUE, DIRETTORE DELL'AVANTI ON LINE, IN UN ARTICOLO RICORDA LA CONFERENZA DI RIMINI A DISTANZA DI 35 ANNI E LA TEORIA DI MARTELLI DEI MERITI E DEI BISOGNI Tutti i socialisti riconoscono in Mauro Del Bue doti di onestà intellettuale e di profondo amore per i principi di eguaglianza e di equità, principi cardine e valori irrinunciabili del nostro partito. E' un socialista fin dalla giovinezza, quando nel 1973 era segretario della giovanile socialista di Reggio Emilia, per essere poi segretario della federazione di quella città. Fondatore nel '92 della componente di Rinnovamento con Claudio Martelli, rimane da allora sempre un attento osservatore del pensiero politico dell'ex vicesegretario PSI. Non sorprende quindi leggere nell'edizione on line dell'Avanti un interessantissimo articolo di Del Bue sui trentacinque anni dalla conferenza di Rimini e, ovviamente, su Claudio Martelli, che in quella conferenza teorizzava i meriti e i bisogni nella società di quel periodo. Riportiamo di seguito il testo dell'articolo. " Il mio vecchio amico Claudio Martelli celebra i 35 anni della conferenza di Rimini. Celebrando ovviamente se stesso e la sua teoria dei meriti e dei bisogni. Porta in giro quella felice intuizione come un simulacro da mostrare a chi lo invita. Roba di prima, roba di razza, signori. Già a Milano, alle Stelline, su iniziativa dell’on. Tommaso Nannicini, che ha confessato di provenire dalla tradizione socialista, caso raro nell’attuale vertice del Pd, poi in una sezione del Pd milanese, Claudio, con 35 anni in più, assume ancora le sembianze del giovanotto di allora. Camicia arrotolata, verbi minuziosamente azzeccati, aggettivi sempre scanditi in scala trina, tono misurato e pacato. Come 35 anni fa. Martelli che celebra Martelli? Non credo sia inusuale oggi rimpiangere la vecchia classe politica. Non credo, in particolare, che nello scenario amorfo e superficiale della politica odierna si possano rintracciare nuovi Martelli, capaci di intuire, elaborare, progettare, e anche di governare. Il limite di Claudio, semmai, é sempre stato quello del gioco personale, un individualismo simile a quello di un ottimo giocoliere di una squadra di calcio. Quello che ti ammalia per le finte e le magie e poi alla fine non capisci perché la sua squadra perda. Se Martelli si mantiene nelle vesti dell’architetto della politica é invincibile e ineguagliabile. Non mi stupisco che Nannicini e una parte del Pd abbia deciso di corteggiarlo. Personalmente ne sono anzi sinceramente contento. A giugno Pd e Psi svolgeranno a Milano un convegno sui meriti e i bisogni nella società odierna. Martelli ne sarà, credo, ancora protagonista. Ascoltandolo ho apprezzato il tentativo di coniugare il bisogno con un’area di vecchia povertà che a Rimini pareva dominata (si parlava infatti di nuove povertà) e di premiare un merito che non sconfini negli abusi e negli sfruttamenti del nuovo mercato finanziario. Qualche dubbio mi è sorto sulle dichiarazioni di Claudio a proposito della sua opposizione al cosiddetto “ius soli”. E’ vero che é fuorviante definire tale un diritto alla cittadinanza che si intende concedere al momento della nascita. Ma mi pare discutibile sostenere che così facendo si introdurrebbe una disparità di trattamento coi genitori. Basterebbe omologarli. Quando, dopo nove anni, un genitore acquisisce il diritto alla cittadinanza allora anche il figlio nel frattempo nato in Italia diventa italiano. Non si comprende perché debba aspettare la maggiore età. La disparità c’é anche e soprattutto oggi. Ma si tratta di particolari. Giudico invece molto positivo il fatto che il Pd o una sua parte ritiene che le intuizioni socialiste degli anni ottanta restino di pregnante attualità. Come se coloro che in fondo le hanno osteggiate, vedasi il Pci berlingueriano, non abbiano elaborato nulla di particolarmente interessante nel corso di questi 35 anni, tale da dover essere ricordato e appunto celebrato. Mi ero permesso, dopo la scissione, di suggerire a Renzi il passaggio dal Pd uno al Pd due. Un nuovo soggetto meno post comunista e caratterizzato dalla presenza dei socialisti, dei radicali, dei verdi. La presenza della Bonino alla convention renziana e la nuova attenzione, almeno di Nannicini, verso Martelli, che pure mi pare di aver capito voglia mantenere riserve e perplessità sull’operato di Renzi, vanno in questa direzione? Starei attento a non scambiare donne e uomini sia pur importanti e interpreti di quelle storie e di quelle identità politiche col consenso conseguente di partiti e movimenti costruiti con sacrifici di tanti altri. " Sempre di Mauro Del Bue consigliamo leggere anche:
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