CONFERENZA STAMPA ALLA CAMERA DEL NOSTRO SEGRETARIO SULLA CAMPAGNA DI RACCOLTA FIRME PER IL REFERENDUM E SUI LUSINGHIERI RISULTATI DEL PSI ALLE AMMINISTRATIVE DELLO SCORSO 5 GIUGNO. UNA ANALISI APPROFONDITA DEL VOTO VIENE INVIATA ALLE STRUTTURE DEL PARTITO

Il centrosinistra può vincere al ballottaggio, in città determinanti come Milano, Torino, Bologna e Roma, solo se mette assieme tutte le forze politiche che non sempre erano in liste riformiste al primo turno ”. Lo ha detto il Segretario del Psi, Riccardo Nencini, alla conferenza stampa alla Camera sulla campagna socialista di raccolta firme per il  SI per il Referendum costituzionale e sui risultati delle elezioni amministrative.

Rivolgo un appello a radicali, verdi ma anche alle forze cattoliche popolari, a cominciare da Ncd, perché sostengano al ballottaggio i candidati della sinistra riformista e scelgano il buon governo dell’Italia dei comuni ”- ha aggiunto il nostro segretario.

Un’importante novità emersa da queste elezioni amministrative è la quantità di liste civiche presenti nei comuni sopra i 15.000 abitanti. Era una tendenza già rilevata nel 2011, quando erano il 52% del totale. Ora hanno superato il 60% e questo rileva chiaramente una crisi dei grandi partiti che hanno difficoltà a presentarsi pubblicamente con i loro simboli ” ha sottolineato Nencini che ha detto ancora: “ Se da un lato si evidenzia una crisi generale dei Partiti, assistiamo ora ad una mutazione del M5S, passato da forza antisistema e di rottura, a forza pienamente istituzionalizzata ”.

Nencini ha definito " Significativo il risultato delle liste socialiste Siamo complessivamente al 2.5% e al netto dei risultati delle grandi città come Milano, Torino e Roma, il PSI arriva al 5,8% ”. (Vedere tabella esplicativa sui risultati elettorali)

Il segretario PSI però, in una nota inviata alle strutture centrali e periferiche del partito,  non manca a sottolineare alcune problematiche emerse ad una valutazione e analisi più dettagliata dei dati elettorali, tra le quali spicca maggiormente il voto socialista nelle grandi città. Dice il nostro segretario nella lettera:

" Carissime compagne, cari compagni,

Alcune riflessioni sul voto amministrativo e un grazie di cuore per il lavoro che avete fatto. In condizioni difficili, come al solito, eppure con buoni risultati.

Le ombre.  Stentiamo nelle grandi città ( dal 1993 non incontriamo il voto di opinione) con l'eccezione di Trieste - un bel 3.4%  - e di Cagliari, dove abbiamo eletto un consigliere. A Roma abbiamo aumentato i voti rispetto alle scorse elezioni ma il risultato resta mediocre, a Milano il crollo più vistoso, a Napoli risentiamo della caduta verticale di Valeria Valente e di problemi gravi nel partito, a Bologna rasentiamo l'1% con una lista ricca di nuovi candidati.

Le luci. Tutte nei centri medio piccoli e in molti comuni capoluogo: eleggiamo nove sindaci ( due candidati socialisti sono al ballottaggio) e decine di consiglieri comunali. La maggioranza sotto il simbolo di partito o comunque in liste di area socialista. Soprattutto nel centro-sud ci siamo, eccome se ci siamo. Non c'è confronto, negli eletti, tra noi e Ala o Scelta Civica. Anche il NCD, quando si presenta da solo, ha un numero minore di eletti. Insomma, in molte città i candidati della sinistra riformista vincono o vanno al ballottaggio grazie ai consensi raccolti dal Psi.

Nella deriva verso le liste civiche, noi siamo ancora in piedi, rappresentanti di un'Italia 'minore' dove la rete socialista tiene, nonostante tutto. Nonostante non esistano più i partiti tradizionali, nonostante lo scontro tra titani, nonostante la fine del finanziamento pubblico e il fiorire ovunque di sbarramenti elettorali.

Salerno e' la punta ma vanno bene Cosenza, Caserta, Grosseto, Melfi, Vasto, Città di Castello, Sansepolcro, Cassino, Sulmona, Cascina, Cassano Ionico, Sessa Aurunca, e cito solo alcuni tra i comuni più grandi.

Nessun osanna ma proprio niente male. Che fare di questo patrimonio? Seguire la strada che ci siamo dati al congresso di Salerno.

Convincere il Presidente del Consiglio che va aperto un secondo tempo nel governo, più attento alle questioni sociali.

Convincere il Presidente del Consiglio che la storia si innova ma non si sradica. L'anima della sinistra va ritrovata nel socialismo umanitario. Li sono le radici del riformismo italiano.

Riccarco Nencini

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