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E' IMPERATIVO FAR USCIRE L'AEROPORTO VALERIO CATULLO DALLA CRISI IN CUI E' CADUTO

L’aeroporto Catullo offre a Verona un indispensabile servizio alla mobilità pubblica e una grande opportunità di sviluppo

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Immagine d'archivio dello scalo veronese

L’aeroporto Catullo offre a Verona, alle provincie limitrofe e al bacino del lago di Garda un indispensabile servizio alla mobilità pubblica e una grande opportunità di sviluppo con importantissime aperture commerciali verso contesti internazionali.

Ma non è da ora, bensì da alcuni anni, che la situazione economica del nostro scalo è in continuo peggioramento e rischia addirittura il collasso se non si corrono immediatamente ai ripari.

Per spiegare l’attuale emergenza bisogna fare alcuni passi indietro, quando il CdA precedente non aveva prestato, o forse non aveva voluto prestare,  la dovuta attenzione alla situazione contabile dello scalo, aggravata da alcune scelte strategiche e di marketing a dir poco illogiche.

La situazione economica era evidentemente a conoscenza dei soci e quindi non si comprende come  l’ex Presidente Bortolazzi non abbia mai fatto cenno a queste difficoltà, tale da lasciare sul tavolo del nuovo, Paolo Arena, molti nodi spinosi ancora irrisolti.

Stupiscono soprattutto scelte legate sia a consulenze esterne che all’accordo in perdita con Ryanair, ma soprattutto stupisce che nessuno abbia sentito la necessità di dire qualcosa in merito a quanto stava succedendo.

Possibile che neanche la Provincia e il Comune di Verona avessero nulla da dire in proposito? E’ possibile che il nostro sindaco e Miozzi abbiano sottovalutato così gravemente il problema, forse intenti esclusivamente ad apparire in passerelle televisive?

E invece tutti zitti, tutti obbedienti agli ordini di scuderia, tutti intenti a salvaguardare lo status quo e le poltrone dei componenti del CdA;  ovviamente le maggiori responsabilità ricadono sulla Lega e sul PdL che hanno nominato Bortolazzi presidente e avevano il controllo dello stesso consiglio di amministrazione.

E che dire su quanto emerso sulle assunzioni pilotate e legate alla lottizzazione partitica dopo le dichiarazioni dell’ex consigliere Pennacchia (PdL) e dello stesso Bortolazzi sulle ingerenze della politica rilasciate ad una emittenza televisiva?

Assumere parenti ed amici mediante una metodologia spartitoria e secondo il peggior malcostume politico dimostrato dal PdL e dalla Lega, oltre a un rilevantissimo problema etico, aver portato danni di immagine enormi al Catullo, aver creato dal nulla nuove carriere manageriali super pagate ai soliti noti, hanno, di fatto, dato origine ad una difficilissima condizione economica.

In tal senso dobbiamo certamente apprezzare ed aiutare l’azione di trasparenza intrapresa dall’attuale Presidente, rendendosi disponibili a tutte quelle azioni, anche legali, verso coloro che hanno portato al collasso economico l’aeroporto veronese.

Ora, oltre ad una profonda crisi di strategia e ad una assoluta mancanza di prospettive che l’attuale dirigenza politica della città sta offrendo, dobbiamo assolutamente correre ai ripari per salvare il Catullo con ogni mezzo.

Quale potrà essere la strategia vincente è difficile a dirlo, ma dovrà necessariamente passare in primo luogo da uno sforzo congiunto della politica e dell’economia veronese e delle provincie limitrofe, Vicenza, Trento, Bolzano, Mantova e Brescia, per affrontare positivamente tutte le problematiche emerse, nella consapevolezza che questo territorio così ampio necessita assolutamente di un valido sistema aeroportuale quale grande occasione disviluppo.

Dovranno in primo luogo essere appianati i debiti dello scalo bresciano di Montichiari, il quale ha sperperato in questi ultimi anni un fiume di denaro, portando in rosso anche i conti del Catullo.

E’ inoltre necessario per Montichiari un nuovo piano industriale e una specializzazione diversa dall’attuale, orientato principalmente al trasporto cargo in quanto ha tutte le caratteristiche per diventare un centro logistico integrato che potrà collegarsi al Quadrante Europa.

Quindi è giunta l’ora di smettere con le continue polemiche tra Verona e Brescia, tra le diverse componenti dei partiti, PdL e Lega in primis, che condizionano le scelte del CdA; bisogna lavorare in sintonia con tutte le istituzioni per evitare che, assieme al fallimento della politica, debbano perdere anche le economie dei territori circostanti, tra i più dinamici del Paese.

E forse accettabile che le colpe di pochi, ricadano su tanti cittadini e imprese con un prezzo così alto?

Non potrebbe essere praticabile la strada di una richiesta risarcitoria economica da parte di chi ha gestito così sciaguratamente denaro pubblico?

Compito del Presidente Arena è di fare chiarezza; ha ereditato una situazione pesantissima e poiché non è immaginabile il collasso del sistema aeroportuale veronese è indispensabile il contributo di tutti i soci, senza chiudere gli occhi come hanno fatto in questi ultimi anni Lega e PdL.

Si deve individuare, mediante bando internazionale di interesse, proposte serie di partnership da aeroporti nazionali ed internazionali e soprattutto collegamenti verso il nord Europa, che con l’asse ferroviario del Brennero e il quadrante Europa  potrebbe essere la chiave di volta per uno sviluppo della nostra economia cittadina.

Assieme alla richiesta di un nuovo management, ovvero la nomina del Direttore Generale e del Direttore del Personale, i soci veronesi dovrebbero inoltre avviare trattative con le banche al fine di favorire una rinegoziazione dei tempi di rientro dei capitali per alleggerire l’attuale situazione debitoria.

In questi ultimi giorni possiamo notare che qualcosa si sta muovendo, anche se non sono ben chiare le modalità: il Ministro Passera è stato direttamente interessato dai soci bresciani che forse intenderebbero lasciare l’alleato veronese per puntare decisamente verso l’altro aeroporto lombardo di Orio al Serio.

I soci veronesi, d’altro conto, insistono sulla necessità strategica di poter contare sullo scalo bresciano  come impianto a prevalente orientamento cargo, per uno sfruttamento ottimale delle rotte verso il nord Europa, assieme alla realizzazione di una serie di infrastrutture, attualmente mancanti,  che finora hanno penalizzato lo scalo bresciano.

Le forze politiche veronesi stanno valutando inoltre di riequilibrare la pesante situazione debitoria con un aumento di capitale a carico dei soci ed in seguito la realizzazione di alleanze strategiche mirate con altri aeroporti, compreso Orio al Serio.

Vedremo cosa la politica locale saprà fare; rimane comunque l’amara constatazione di una opportunità persa per l’economia veronese e dei territori limitrofi, sanabile esclusivamente con nuovi ingenti capitali pubblici, a causa di una insana gestione dei due scali legata a vecchi e ormai non più accettabili comportamenti di malapolitica.

Un malcostume che la nuova amministrazione cittadina uscente dalle prossime elezioni amministrative primaverili, non dovrà più accettare.

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